Finto medico condannato Voleva comprare l’Astoria

GRADO. Meglio di lui ha fatto solo il principe Antonio de Curtis nel film “Totòtruffa”. Irresistibile la scena in cui Totò rifila la fontana di Trevi a un turista americano. E chissà se un regista prima o dopo dedicherà un film a un altro principe delle truffe qual è il catanese 64enne Angelo Malannino, del quale l’ultima residenza nota è a Spilimbergo.
Malannino ha cercato di colpire anche a Grado quando, nel 2008, fingendosi neurochirurgo voleva acquistare l’Hotel Astoria con l’intento di trasformare l’edificio in una casa di cura.
Ieri il Tribunale di Gorizia (giudice Frattolin) ha condannato Malannino a dieci mesi di reclusione e mille euro di multa. La pm, Laura Santagiuliana, aveva chiesto la condanna a un anno e tre mesi.
Malannino nel marzo del 2008, chissà come e con quale complicità, era riuscito a convincere il direttore della filiale di Nova Gorica della Nova Kbm a rilasciargli una fideiussione e ad aprirgli un conto. Gli era stata assegnata una carta di credito caricata con tremila euro, importo che probabilmente era il vero obiettivo di Malannino.
Poi, fingendosi neurochirurgo e vantando l’appartenenza alla nobile famiglia degli Orsini (come il conte Max Orsini Varaldo, altro film dedicato alla fantasia dei truffatori con protagonisti Vittorio De Sica e Alberto Sordi) aveva tentato l’avventura dichiarandosi pronto ad acquistare l’Astoria. Essendo egli molto abile per un po’ gli interlocutori avevano ritenuto di trovarsi di fronte una persona attendibile. Intanto, qualcuno aveva annusato la fregatura e avvertito la banca di Nova Gorica che aveva chiuso il conto, che ovviamente Malannino aveva provveduto a vuotare. È toccato all’avvocato Flavio Samar, in qualità di avvocato d’ufficio, difendere l’indifendibile catanaese le cui prime truffe accertate risalgono agli anni Settanta. Per Samar non sarà un gioco da ragazzi mettergli il sale sulla coda a riscuotere la parcella. Dura la vita dei difensori d’ufficio. Analogamente i mille euro di multa campa cavallo che saranno pagati. Eppure Malannino suscita per certi versi meraviglia per l’originalità delle sue trovate. Le sue gesta hanno fatto il giro d'Italia sul finire degli anni '90, anche se la sua prima truffa risale al 1972. Nel 1992 fu denunciato a Pompei, per esercizio abusivo della professione medica e usurpazione di titoli. Nella città campana l'uomo era riuscito non solo a spacciarsi sacerdote e a celebrare messa, ma anche a prescrivere cure mediche nonostante non ne avesse alcun titolo. Nel 1995, per sei settimane si finse sacerdote nella chiesa cattolica St Wilfrid di York, nel nord dell'Inghilterra. In quell'occasione fu condannato a tre mesi di prigione. Nonostante il carcere, “don” Angelo Mannino tornò alla ribalta nel 1999, stavolta in Veneto. Ma di denunce il truffatore ne ha raccolte a decine in tutt'Italia. Nel 2012, fingendosi sempre fino medico, disse di essere deciso a comprare il vecchio ospedale di Palmanova per realizzarvi una clinica superspecialistica. E mentre discettava di medicina e raccontava dei suoi 20 anni trascorsi come primario in un ospedale tedesco progettò una struttura per i parenti dei malati in un albergo e un istituto di ricerca nella caserma Ederle. Sembrava il primario della clinica Villa Celeste, e come il professor Tersilli intratteneva rapporti con personalità di spicco, e vertici politici locali con vena affabulatrice. Insomma, dopo Totò e Sordi sul podio mettiamoci Malannino.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo