Fondazione Villa Russiz Madriz e Demartin nel Cda

Il nuovo Consiglio è un mix tra rappresentanti del territorio, tecnici e politici L’insediamento del presidente Antonio Paoletti avverrà domani mattina 
Stefano Bizzi

Stefano Bizzi / Capriva

Sarà un mix tra rappresentanza del territorio e competenze tecniche e politiche il nuovo Consiglio d’amministrazione della Fondazione Villa Russiz. Il Cda, che da un lato dovrà occuparsi dell’azienda agricola e dall’altro della casa famiglia, verrà ufficialmente presentato domani a ridosso dell’insediamento dei nuovi componenti.

Come da pronostico, a guidare l’ente sarà il presidente della Camera di Commercio della Venezia Giulia Antonio Paoletti. Il suo nome è balzato in cima alla lista dei papabili sin dal principio. Si è subito trovato in pole position dal momento che, per risolvere la grave situazione economica in cui versava la fondazione caprivese, a marzo era stato lui a dirigere l’operazione con la quale la Camera di Commercio era riuscita a convincere le banche a rinunciare - a saldo e stralcio - a metà dei crediti vantati nei confronti dell’ente stesso. In tutto l’iniezione della Cciaa è stata di 4,5 milioni di euro.

Per la sua squadra Paoletti potrà contare su due componenti espressione della Regione, due della Camera di Commercio Vg, uno del Comune di Capriva e uno della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. Nel primo caso si tratta di due tecnici. Sono l’agronomo Giovanni Bigot, padre dell’omonimo indice per la valutazione della qualità di un vigneto, e Denis Caporale, direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc). Nel secondo caso si tratta del vicepresidente della stessa Camera di Commercio, il goriziano Gianluca Madriz, e dell’avvocato triestino Ornella Lippi. Il Comune di Capriva sarà invece rappresentato - come già anticipato - dal sindaco Daniele Sergon. Infine il delegato designato della Fondazione Carigo risponde al nome della neo-ex presidente Roberta Demartin, già vicepresidente della Provincia di Gorizia e sindaco della limitrofa Moraro.

L’azienda agricola è il vero e proprio motore economico che permette di sviluppare l’attività sociale della Casa famiglia dove sono accolti 16 bambini e lavora 42 ettari di vigneti, di cui 31 di proprietà. Al netto degli stagionali, la Fondazione Villa Russiz dà lavoro a 21 persone: nove in cantina, tre nella parte amministrativa e nove nel settore dell’educazione.

La storia ultracentenaria dell’ente benefico caprivese rischiava di venire spazzata via a causa di un buco da 7 milioni accumulato negli anni e che aveva portato al suo commissariamento. Già nel 2016 era stato avviato un piano di salvataggio. Ora grazie all’azione congiunta di Regione e Camera di Commercio Venezia Giulia la Fondazione Villa Russiz può guardare al futuro con ottimismo. Di fatto il debito è stato dimezzato e, anziché nei confronti delle banche, ora è nei confronti del solo Fondo Gorizia. —

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