«Fondi europei per la Ferrovia Istriana»

POLA. La Ferrovia Istriana sta per soffiare su 140 candeline essendo entrata in funzione il 20 settembre anche se il viaggio inaugurale avvenne oltre un mese prima, il 18 agosto nella ricorrenza del compleanno dell' imperatore Francesco Giuseppe. L'impero austro ungarico l'aveva progettata per finalità strategiche: l'intento era quello di collegare su rotaia la piazzaforte militare di Pola con Vienna e Trieste allo scopo di consentire un collegamento sicuro dalle possibili incursioni via mare.
La manifestazione celebrativa della ricorrenza, ha annunciato ieri il sindaco di Pisino Renato Krulcic, avrà luogo il 20 settembre nel capoluogo regionale. Sanjin Debeljuh, tecnico presso l'azienda ferroviaria croata e Lari Tosic del sindacato dei ferrovieri, hanno illustrato le iniziative nel dettaglio. Il programma inizierà con l' arrivo di un convoglio ferroviario simbolico proveniente da Divaccia e dopo i discorsi ufficiali al palasport si svolgerà una tavola rotonda sul valore simbolico e storico di questa importante arteria di collegamento.
«Con questo programma -ha detto Debeljuh- intendiamo non solo evidenziare il significato storico della ferrovia ma anche promuovere ulteriormente il suo impiego soprattutto nel settore turistico. La Ferrovia Istriana potrebbe essere utilizzata e valorizzata meglio per promuovere la nostra cultura e tradizioni». Per il sindaco Krulcic la strada ferrata ha portato sviluppo e benessere nelle zone rurali della penisola, ha contribuito all'incremento del commercio e alla circolazione delle informazioni diventando anche il fulcro dello sviluppo sociale.
Tornando alla storia della ferrovia, il servizio passeggeri e merci venne affidato all'Imperial regia privilegiata società delle ferrovie meridionali (nota come Sudhan) che all'epoca gestiva anche la Vienna-Trieste, la stessa che tre anni prima aveva costruito la San Pietro del Carso - Fiume. Dopo la prima guerra mondiale la linea Divaccia-Pola venne a trovarsi in territorio italiano passando sotto la gestione delle Ferrovie dello Stato.
Va detto che oggi la Ferrovia Istriana è stata parzialmente abbandonata in seguito alla nascita degli stati sovrani nell'ex Jugoslavia e delle nuove barriere confinarie mentre ai tempi della Federativa il trasporto passeggeri e merci su rotaia era a livelli ragguardevoli. Per fare un esempio, nel 1985 in Istria era stato raggiunto il movimento record di 900.000 passeggeri. Ora si presenta una buona occasione per rivalorizzare la ferrovia istriana: ci riferiamo al famoso piano di investimenti del presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker pari a 315 miliardi di euro di cui beneficerà anche l'Istria. p.r.
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