Forze dell’ordine, Roma sblocca l’assunzione per 230 operatori

Prime stime sugli effetti del piano straordinario del governo. Ma dal 2008 a oggi in regione sono state perse 1.500 unità
Lasorte Trieste 31/07/18 - Pesek, Polizia, Controlli alla frontiera con la Slovenia
Lasorte Trieste 31/07/18 - Pesek, Polizia, Controlli alla frontiera con la Slovenia

TRIESTE Dal 2008 al 2016, ultimi dati complessivi disponibili della Ragioneria dello Stato, i corpi di polizia hanno perso in regione oltre 1.300 addetti. Stando alle stime al 2018, siamo a circa 1.500 persone in meno in dieci anni. Non sorprende dunque la soddisfazione con cui il sindacato, in particolare gli autonomi, ha accolto l’annuncio governativo di un piano straordinario di assunzioni per le forze dell’ordine. Un totale di diecimila posti a livello nazionale, di cui 230, stando al rapporto dell’organico attuale sul totale italiano, potrebbero riguardare il Friuli Venezia Giulia.


L’impegno è stato assunto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini e pare poter diventare uno dei capisaldi della manovra. Per finanziare quel piano, hanno spiegato fonti della Lega, sarà destinato circa un miliardo. Solo ipotesi, al momento. Ma le prime reazioni sono positive. «Accolgo la novità con estremo piacere - è il commento del commissario di governo e prefetto di Trieste Annapaola Porzio -. Carenze di organico in Fvg? Le stesse del resto del Paese. Il problema del mancato turnover ha colpito tutti equamente: territori e corpi».

I numeri spiegano la situazione in maniera chiara. Il Conto annuale della Ragioneria dello Stato mostra che nel 2008 i corpi di polizia contavano in Fvg su 8.577 unità, ridotte nel 2016 a 7.248 (-1.329). Nel dettaglio i carabinieri hanno perso 181 addetti, la Guardia di finanza 383, la Polizia di Stato 780, la polizia penitenziaria 31, il comparto che proprio in queste ore, con il segretario regionale del Sappe Fvg Giovanni Altomare, ha denunciato un’ennesima aggressione in carcere a Trieste chiedendo di programmare anche in città un sit-in di protesta.

Numeri che secondo Lorenzo Tamaro, segretario del Sap triestino, sono ulteriormente peggiorati nell’ultimo biennio. «Abbiamo superato ampiamente quota 800 quanto a riduzione del personale nel decennio», assicura precisando che a Trieste sono in servizio non più di 840 poliziotti, «almeno 250-300 in meno di quanti servirebbero». Completando il quadro regionale, il Sap parla di 475 uomini e donne in servizio in provincia di Gorizia, 598 a Udine e 244 a Pordenone. «Complessivamente mancano 800 unità», riassume Tamaro evidenziando un caso eclatante: «Nel 2003 al commissariato di Opicina c’erano 33 poliziotti, oggi ce ne sono 12. Troppo pochi un po’ dappertutto, tenuto conto che dieci anni fa il fenomeno dell’immigrazione clandestina era sicuramente meno rilevante e non c’era un problema terrorismo pari a quello attuale». Di qui la soddisfazione per le notizie da Roma: «Siamo ancora a livello di annuncio, ma abbiamo fiducia che il governo si sia reso conto dell’urgenza di procedere alle assunzioni. E speriamo sia solo l’inizio. Del resto, è stato lo stesso capo della polizia Gabrielli ad anticipare che, entro il 2030, andranno in pensione 40mila poliziotti».

Meno ottimista il segretario regionale del Silp Cgil Michele Tarlao. Pur «confidando nelle promesse», Tarlao non dimentica che «alle parole di agosto non sono seguiti i fatti». Le assunzioni in regione? «L’ideale sarebbe tornare ai dati di dieci anni fa, anche perché, in vista dell’apertura del Cpr di Gradisca, ci chiediamo chi andrà a vigilarlo. Sappiamo tuttavia che ci dovremo accontentare di molto meno». Tarlao, citando il decreto sicurezza, insiste: «Il provvedimento non prevede assunzioni in uno scenario che vede le forze di Polizia presenti nel Paese affrontare carichi di lavoro sempre maggiori e ancora più gravosi rispetto al passato, con sempre meno personale a disposizione e un’età media anagrafica di 50 anni. Anche oggi (ieri, ndr), incontrando il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, il Silp nazionale ha rimarcato l’assenza di riscontri concreti sull’occupazione. Non resta che attendere il varo definitivo della legge di Stabilità, ma il ricorso a reiterati annunci che rimandano ogni decisione di atto in atto non aiuta».

L’attesa riguarda anche i vigili del fuoco. Nei giorni scorsi ancora la Cgil ha alzato la voce per 120 assunzioni (100 operativi, 20 amministrativi), interventi per l’ammodernamento del parco macchine e la realizzazione di tre nuove sedi distaccate a Lignano, Grado e Sacile. Azioni «prioritarie» per garantire la piena operatività del corpo in Fvg. Anche su questo fronte si parte da un annuncio di Salvini. Tra le misure sollecitate dal sindacato anche un innalzamento degli stipendi, in particolare per vigili, capisquadra e capireparto, per portare progressivamente il salario mensile d’ingresso dagli attuali 1.400 a 1.800 euro, dato in linea con la media europea. —


 

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