Gli habitué conquistano le chiavi del Pedocin

Il Pedocin salva la stagione balneare invernale. L’amministrazione comunale, dopo aver ridotto l’apertura a due giorni alla settimana (martedì e venerdì), è pronta a trovare una soluzione per garantire al bagno “Alla Lanterna” gli stessi orari invernali in vigore da cent’anni. «A noi basta che torni tutto come prima», affermano gli irriducibili del Pedocin che ieri hanno incontrato all’ora di pranzo l’assessore Giorgio Rossi che detiene la delega ai bagni assieme allo Sport, ai Giovani, alla Cultura e al Bilancio. «Sono due le ipotesi: o l’autogestione da parte dei frequentatori (con la consegna della chiavi) oppure l’affidamento a un’associazione di volontariato. In ogni casa una soluzione sarà trovata», assicura Rossi che non ha problemi nel riconoscere il valore di istituzione dell’unico bagno europeo che divide con un muro gli uomini dalle donne. «Se volete l’autogestione come associazione “Amici del Pedocin” noi siamo pronti a dare una mano. Sarebbe un esperimento innovativo da utilizzare anche in altri settori. Altrimenti ho già preso contatto con un’associazione a disposta a prendere in gestione in bagno nei mesi critici di dicembre, gennaio e febbraio, fermo restando che il Comune garantisce due giorni alla settimana», apre l’assessore. E così gli amici del Pedocin potrebbero essere i primi conservatori a vivere un’esperienza di autogestione.
Sono le “babe” ad assediare l’assessore (offrendo Prosecco, patatine, noccioline e pandoro) a gestire l’incontro con i maschi a fare numero. Se nascerà un comitato di gestione, non c’è dubbio, sarà a guida femminile. Patrizia Pozzuolo, nominata sul campo portavoce del Pedocin, si è incaricata di dare una risposta all’assessore nel giro di una settimana dopo aver sentito il legale di fiducia del bagno, Claudio Giacomelli, consigliere comunale e coordinatore di Fratelli d’Italia. «Dobbiamo verificare i tempi, gli obblighi e i costi di costituire un’associazione. Per ora registriamo la disponibilità dell’amministrazione», spiega Patrizia che nel 2013 fu a capo della raccolta di firme (più di 800) contro l’ipotesi di chiusura invernale del sindaco Roberto Cosolini.
L’incontro di ieri si e svolto nell’area femminile dove, in via del tutto straordinaria, sono stati ospitati anche l’assessore e i frequentatori di sesso maschile. Una ventina di persone in tutto di cui una, nonostante la fredda bora di ieri, prendeva il sole in bikini ai piedi del muro. Molte di più delle 13 segnalate dagli uffici all’assessore come presenze del dicembre 2015 («Non si tiene conto degli abbonamenti invernali»). La visione della tintarella di dicembre ha solleticato persino l’assessore settantenne che si proteggeva con tanto di cappotto e basco nero in testa. «Una vera sariandola. Se non ci fosse la bora... Non vorrei però finire a Cattinara con una broncopolmonite», butta lì Rossi con cappotto e basco operaio in testa. Fabiola, 75 anni, non si scompone. Non si alza per stringere la mano all’assessore. Nel docufilm “L’ultima spiaggia” era la star danzante con boa di struzzo e bottiglione di Lambrusco in mano. «Ha già fatto fuori tre mariti», confida, non senza invidia, un’altra “baba”.
Se tutto va nella giusta direzione, comunque, Fabiola e gli altri habituè potranno gestire in autonomia lo storico bagno. «L’amministrazione farà la sua parte. E darà un sostegno finanziario. Se fate l’Associazione amici del Pedocin io sono pronto i iscrivermi», annuncia Rossi ormai sedotto dal Pedocin Way of Life. «Bambine, una soluzione la troviamo. Sono qui per risolvere il problema», assicura quasi pentito di non aver affrontato per tempo la questione. «Il problema sono i costi. Ormai è una tragedia greca ovunque. Abbiamo musei, come quello del Risorgimento, aperti a chiamata. Comunque rutto bene quel che finisce bene». Il lieto fine si addice al Pedocin .
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