Gorizia, costi dei servizi in aumento: il Comune sborsa 600 mila euro in più
Le tariffe a carico dei cittadini coprono il 52% della spesa contro una previsione del 61%. Lunedì il bilancio approda in aula

La previsione era di spendere 8,6 milioni euro per garantire i servizi pubblici a domanda individuale (scuole materne, asili nido, Castello, Teatro, PalaBrumatti, casa di riposo) andando ad incassare, attraverso le tariffe, poco più di cinque. Insomma, il grado di copertura doveva essere del 61,82%. Una percentuale elevata, incoraggiante.
In realtà, il bilancio consuntivo (che approda lunedì in Consiglio comunale con inizio alle 17.30, con 4 punti all’ordine del giorno e una sfilza di interrogazioni) evidenzia una sorpresa in negativo perché le uscite sono state pari a 8.830.946,21 euro mentre le entrate non hanno superato i 4.629.087,03 con un grado di copertura al 52,64%.
Significa, in parole più semplici, che il Comune è dovuto intervenire con circa 600 mila euro in più per garantire i servizi pubblici a domanda individuale.

Il conto consuntivo
Si tratta, per chi non lo sapesse, di tutte quelle attività gestite direttamente dall’ente (attuate non per obbligo istituzionale) che vengono utilizzate a richiesta dell’utente e che non sono state dichiarate gratuite per legge. Una piccola/grande sorpresa che costituisce un po’ il segno dei tempi perché questo esborso in più è legato al fatto che sono aumentate le spese fisse e di gestione e il Comune nulla può fare.
«A preventivo - si legge nella documentazione di bilancio all’esame, oggi, dell’aula - la gestione di questi servizi ha registrato una copertura media del 61,82%. A consuntivo la percentuale è scesa al 52,62 %. È evidente che la percentuale di copertura è inferiore rispetto alle previsioni. Questo è dovuto in genere ad un generale incremento nelle spese. Si registra uno scostamento nel servizio Museo al Castello che deriva dai maggiori costi di gestione per la Capitale europea della cultura Go!2025. Inoltre, si riscontra la copertura del servizio Casa di riposo legato agli incassi da rette e ai rimborsi dall’Azienda sanitaria legati ad un numero maggiore di ospiti».
Il buono stato di salute
Il Bilancio del Comune di Gorizia dimostra di avere uno stato di salute decisamente buono. non si evidenziano criticità. Per fortuna, infatti, l’ente non si trova nella situazione di “deficit strutturale” e, quindi, non ha l’obbligo di rispettare il limite minimo del 36%. «Infatti, l’articolo 243 del decreto legislativo 267/2000 - rammenta l’amministrazione comunale - stabilisce che solo gli enti strutturalmente deficitari siano obbligati a garantire che la copertura dei servizi a domanda individuale non sia inferiore al 36%».
Il dettaglio dei servizi
Non ci sono voci in attivo, ovvero quelle dove le entrate superano le uscite: ad avvicinarsi all’autosostentamento sono i trasporti funebri con entrate pari a 170 mila euro e uscite di 173.024,28 euro. La percentuale di copertura è del 98,25%. All’opposto, il minor tasso di copertura da tariffe e altre entrate arriva dal servizio scuolabus: sono entrati 5.481 euro e usciti 192.727,32. A seguire, le mense scolastiche, altro servizio essenziale ma sicuramente non redditizio per il Comune. Le famiglie hanno pagato 383.950,36 euro sui 1.478.110,36 euro di costo complessivo del servizio.
Anche per le materne comunali il contributo del Comune è molto elevato, considerando che, a fronte di una spesa di 623.295,78 euro, le entrate sono di 267.312,24, poco più del 40%.
La “Culot” in ripresa
Si conferma in grande risalita la casa di riposo “Angelo Culot” di Lucinico: sino a qualche tempo fa, quando non era ancora una struttura (anche) per non autosufficienti, costava al Comune grossomodo due milioni e ne entrava, di rette, soltanto uno. In pratica, per un euro sborsato dalle famiglie delle persone ospitate all’interno, l’ente locale doveva contribuire con un altro euro, più qualche centesimo. E questo fenomeno è andato avanti per parecchio tempo.
Nell’ultimo anno, il Comune ha avuto entrate pari a 2.125.433,92 euro e spese che si attesteranno a quota 2 milioni 797.178,41 con un grado di copertura assicurato dalle rette del 75,98%.
Proseguendo: per i doposcuola sono entrati 150.592,26 su una spesa complessiva di 364.301,60 (41,34% di copertura da tariffe); per gli asili nido entrate di 732.682,86 su un monte di 1.458.491,44 (50,24%); per il PalaBrumatti gli utenti hanno pagato 29.001,45 euro su una spesa complessiva di 106.095,97 (27,34%). —
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