Gorizia, ecco la stazione Vittoria: da qui si prende l’ascensore che porta al castello
Il direttore di esercizio è Andrea Cervia di Trieste Trasporti. Lavori prorogati sino al 12 febbraio

GORIZIA Si chiama “Stazione Gorizia”. L’accesso è realizzato in ferro, effetto arrugginito, e campeggia accanto alla Galleria Bombi, a due passi da piazza Vittoria.
Da lì si entrerà nell’ascensore per il Castello, i cui lavori sono in corso. «Perennemente in corso», verrebbe da dire, visti i ritardi accumulati nel tempo. Ma, a meno di colpi di scena clamorosi, dovremmo esserci. «Le cabine per l’ascesa verticale – spiega il sindaco Rodolfo Ziberna – sono arrivate. Manca ancora quella per la salita obliqua. Non dobbiamo mai dimenticare che siamo costretti a fronteggiare la crisi della materie prime che ha avuto effetti anche su questo cantiere. Spero che mantengano la parola relativamente all’ultimo cronoprogramma». Cronoprogramma che parla del 12 febbraio come data del completamento dei lavori edili. «Converrete con me che quando si parla dell’impianto di risalita è meglio, perlomeno, incrociare le dita. Gli ostacoli sembrano essere superati e l’apertura dovrebbe avvenire in primavera (il condizionale è sempre d’obbligo) in contemporanea alla conclusione dei lavori per gli allestimenti multimediali e di risanamento delle mura e di altre parti della struttura».
La nuova proroga alla “Conpat” di Roma
Decisiva la determina 2.229 firmata dal dirigente ai Lavori pubblici Alessandro De Luisa con cui si decide di concedere all’impresa “Conpat scarl”, con sede a Roma, una proroga di sessanta giorni al termine contrattuale per dare come conclusi i “Lavori di realizzazione dell’accesso diretto al Borgo Castello e di riqualificazione della piazza Vittoria. Stralcio esecutivo. Opere per la risalita. Completamento a seguito di risoluzione del contratto”.
Tutto muove dalla nota, inviata all’amministrazione comunale e datata 15 dicembre 2021, con cui l’impresa appaltatrice chiedeva più tempo in base alle seguenti motivazioni: difficoltà nel reperimento dei materiali causa il contesto economico venutosi a creare a seguito dell’epidemia da Covid-19; difficoltà nel reperire personale qualificato e non debilitato dal virus necessario per il montaggio degli ascensori.
Il direttore di esercizio
Proprio in questa fase di completamento dell’opera, si è reso necessario procedere all’individuazione di un professionista qualificato che sia esperto in materia impianti di risalita, in ambito urbano; che abbia svolto o svolga incarichi di “direttore di esercizio”; che possa, pertanto, fornire le indicazioni per un miglioramento della struttura e delle sue dotazioni, in vista della successiva fase di gestione.
È stato così direttamente affidato all’ingegnere Andrea Cervia, con studio a Sgonico, direttore di esercizio impianti fissi e a fune di Trieste Trasporti spa, il servizio di supporto alla predisposizione degli atti e delle necessarie attività per l’avvio della gestione dell’impianto di risalita del Castello di Gorizia.
«Non avevamo grandi possibilità di scelta - spiega il sindaco Rodolfo Ziberna -. Queste competenze ce l’hanno l’ingegnere che segue gli impianti di risalita per Protomoturismo Fvg o l’esperto di Trieste Trasporti che ha in carico il tram di Opicina. Abbiamo imboccato quest’ultima strada perché, con Trieste Trasporti, siamo “cugini” nell’ambito della Tpl Fvg dove siamo presenti con Apt. Cervia è un tecnico competente, molto bravo e che fa al caso nostro», spiega Ziberna. La determina 2.155, in sostanza, rinnova (visto il protrarsi dei lavori per l’ascensore) per ulteriori quattro mesi l’accordo con Cervia.
Un cantiere disgraziato
L’elenco è lungo con due ditte fallite, il rinvenimento di un muro medievale, il sottosuolo che ha restituito alcuni scheletri bloccando, nel passato, il cantiere in attesa dei risultati delle indagini storiche e archeologiche. E, dulcis in fundo, la pandemia con i contagi galoppanti e la crisi delle materie prime. Sembra quasi che qualcuno abbia fatto scatenato una maledizione perché la storia dei lavori di realizzazione dell’ascensore del Castello è sempre stata cadenzata da intoppi, imprevisti, accadimenti di varia natura che hanno finito con l’allungare all’infinito l’intervento. «Un cantiere disgraziato», lo definì il compianto ex sindaco Ettore Romoli. Ma la sequenza di sventure e misfatti, evidentemente, non si è mai fermata se siamo di fronte all’ennesima proroga che si concluderà il 12 febbraio.
Ma il sindaco vuole guardare al bicchiere mezzo pieno. «Sì, nonostante i problemi che il Covid sta creando a tutti i cantieri, non solo quelli goriziani – conclude il sindaco, Rodolfo Ziberna-, i diversi lavori che interessano il nostro Castello stanno finalmente arrivando alla conclusione e, come ho già annunciato, appena la pandemia ci darà tregua organizzeremo delle visite con i cittadini affinché vedano con i loro occhi le opere che si stanno realizzando. Dobbiamo prepararci per il futuro in vista della Capitale europea della cultura».
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