Granbassi e Cainero per i bimbi: «Il 5 per mille? Datelo al Burlo»

Le due campionesse olimpioniche hanno prestato il loro volto per il Burlo Garofolo che nuovamente lancia una campagna affinché i contribuenti donino il 5 x 1000 all’istituto pediatrico triestino
Due eroine dello sport, due campionesse olimpioniche, hanno prestato il loro volto per il Burlo Garofolo che nuovamente lancia una campagna affinché i contribuenti donino il 5 x 1000 all’istituto pediatrico triestino, soldi che vengono utilizzati per l’acquisto di strumentazioni e per la ricerca, tanto fondamentale quanto poco finanziata.


Ed è così che la triestina Margherita Granbassi, due medaglie di bronzo a Pechino, e la friulana Chiara Cainero, oro nel tiro a volo, hanno passato prima di Pasqua una giornata nell’ospedale di via dell’Istria, attorniate dai bambini che - seppure in cura - hanno spalancato tanto d’occhi nel vedere i due celebri volti. Il «gioco» consisteva nell’allestire un set fotografico, e qui il regista dell’operazione è stato il fotografo del «Piccolo» Marino Sterle (che ha lavorato a titolo gratuito).


Mario e Davide, due piccoli pazienti, hanno aderito con divertimento, sguainando l’uno una spada di plastica e puntando l’altro un fucile altrettanto finto contro le due campionesse, «colpite» e barcollanti come in ogni gioco che si rispetti.


La campagna infatti ha un titolo perentorio, «Altolà! (E firma qui)». Fatte le foto, in una delle poche giornate libere da impegni delle richiestissime e impegnatissime atlete, la seconda fase è consistita nella creazione dei manifesti con le istruzioni per chi volesse aderire all’appello: e qui è entrato in campo lo Studio di grafica Mark della famiglia Granbassi (che altrettanto ha lavorato gratuitamente). La campagna prenderà il via in questi giorni.


«È stata una bella esperienza - ha detto poi Margherita Granbassi -, questi bambini hanno dimostrato molta grinta per quanto si trovassero in ospedale. Come tutti i triestini - ha aggiunto - ho qualche ricordo personale collegato al Burlo, qualche immagine che mi è rimasta nella memoria dai tempi dell’infanzia, ed entrarvi oggi con la consapevolezza di poter contribuire a diffondere un importante messaggio è stato bello, ed è stata anche l’occasione per riflettere sul valore di questa istituzione, paragonabile a pochissime altre in Italia, un legittimo vanto del Friuli Venezia Giulia».


Concetto ripreso dal direttore generale, Mauro Delendi: «Donare il 5 x 1000 al Burlo - afferma - significa contribuire all’acquisto di nuove attrezzature, a sostenere la ricerca scientifica, ad avviare nuovi progetti di formazione: azioni che riguardano tutta la popolazione del Friuli Venezia Giulia, in quanto l’ospedale materno-infantile che ha sede a Trieste è riferimento per tutta la regione».


Il motto con cui il Burlo invita alla donazione, al di là del perentorio «altolà!» visualizzato nell’azione delle atlete, è semplice ed efficace: «Uno splendido dono che non costa nulla». Così come nulla è costata la campagna d’informazione, alla quale negli scorsi anni hanno contribuito non solo anche altri fotografi, ma donne famose della regione, fra cui l’imprenditrice Gianola Nonino.

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