Il Comune di Capodistria vende immobili e terreni

Per un valore di 32milioni di euro a copertura del debito. Tra i beni alienabili diversi lotti nel porto ma anche ad Ancarano, Valdoltra e Punta Grossa

di Franco Babich

CAPODISTRIA

Il Comune di Capodistria ha deciso di vendere parte dei suoi immobili per rimpinguare le casse comunali. L'11 agosto saranno messi all'asta 62 beni, tra terreni, edifici e locali, per un valore iniziale di 32 milioni di euro. L'elenco delle proprietà messe in vendita, pubblicato sul sito Internet del comune, comprende anche lotti che si trovano all'interno dell'area del Porto di Capodistria e nell'area di quello che potrebbe diventare il futuro comune di Ancarano, per cui la notizia dell'asta ha già provocato una serie di reazioni. Tra gli immobili che vanno all'asta figurano l'ex »Carpaccio pub« nella bellissima Piazza Carpaccio, a ridosso delle rive (locale che per anni era gestito dalla famiglia del sindaco Boris Popovic), al prezzo di partenza di 243mila euro e l'ex magazzino portuale Libertas, nei pressi della tangenziale nord della città (1.400 metri quadri, prezzo di partenza 670mila euro). Il Comune aveva già tentato di vendere il magazzino, ma in settembre, con le offerte che sarebbero dovute partire da 900mila euro, non si era fatto vivo nessuno. Quello che però ha scatenato le reazioni più dure è la decisione di mettere in vendita anche alcuni terreni che si trovano nell'area dell'abitato di Ancarano e all'interno del Porto di Capodistria. «Si tratta di alcuni dei lotti migliori di Ancarano, Valdoltra, Punta Grossa e Lazzareto. Proprio questo modo di gestire i terreni ci aveva spinto a suo tempo a chiedere la separazione di Ancarano dal comune di Capodistria», rileva Gregor Strmcnik, promotore dell'iniziativa per Ancarano comune. La comunità locale, secondo Strmcnik, farà il possibile per bloccare l'asta. Se non ce la faranno, si rivolgeranno alla giustizia per invalidare tutte quelle compravendite che saranno effettuate senza il consenso del Consiglio della comunità locale. A Capodistria, però, sono tranquilli: già due anni fa un gruppo di abitanti di Ancarano aveva tentato di impedire lo svolgimento di un'asta analoga, ma la loro richiesta era stata respinta dal Tribunale. Qualche problema riguarda anche i lotti all'interno del Porto di Capodistria. Si trovano nell'area già utilizzata dalla Luka Koper, e fanno parte del nuovo Piano regolatore dello scalo, per cui – secondo una delibera governativa - non dovrebbero essere oggetto di compravendita, ma sulla lista degli immobili messi all'asta si trovano lo stesso. Alla Luka Koper, per ora, si sono limitati a dichiarare la propria sorpresa. Dura invece la reazione dell'opposizione nel Consiglio comunale. Per Viktor Markezic, del partito Oljka, questa vendita è il conto da pagare per gli «sprechi preelettorali di Popovic».

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