Il market che cambiò la vita delle triestine conquista l’oreficeria

Rivoluzione in piazza Goldoni per il supermercato più vecchio Bosco si amplierà negli spazi di Petris che chiuderà a gennaio
Di Laura Tonero
Lasorte Trieste 12/10/16 - Piazza Goldoni, Supermercato Bosco in una foto storica
Lasorte Trieste 12/10/16 - Piazza Goldoni, Supermercato Bosco in una foto storica

Lo storico punto vendita dei fratelli Bosco di piazza Goldoni aperto dal 1880 si amplia e si rinnova. In quei locali, trasformati nel lontano ’61 da bottega a primo supermercato di Trieste, sono iniziati i lavori che riqualificheranno interamente il negozio. Grazie alla locazione da parte dei Bosco anche della storica oreficeria Petris, il market aggiungerà ulteriori 50 metri quadrati agli attuali 340. Gli operai per ora stanno mettendo mano alla zona retrostante, dei magazzini. «Da gennaio inizieraanno quelli nella parte dedicata alla vendita - spiega il titolare Fabio Bosco - e resteremo chiusi per un periodo molto breve, prevediamo di riaprire con un punto vendita completamente rinnovato entro la prossima Pasqua».

La riqualificazione di quel punto vendita che gode del riconoscimento di “locale storico” da parte della Regione, prevede il rifacimento della pavimentazione, del sistema di illuminazione, di tutti gli arredi, delle attrezzature e degli infissi, l’aggiunta di una cassa ma soprattutto - cosa che più di altre andrà ad incidere sui ricordi dei triestini - la sostituzione con dei cartelli digitali dei grandi manifesti scritti a mano con le super offerte e i prezzi a caratteri cubitali appiccicati su tutte le vetrate. «I prodotti disponibili nel banco latticini aumenteranno - anticipa Bosco - e disporremo di più scaffalature dedicate allo scatolame, ricaveremo più spazio da dedicare a frutta e verdura».

L’allargamento del supermercato deriva da un vecchio accordo siglato con una stretta di mano, tra gentiluomini, tra la famiglia Petris e i Bosco. «Ancora con mio padre - ricorda Bosco - Petris strinse un patto che prevedeva che chi decidesse di terminare per primo la sua attività, avrebbe ceduto all’altro i suoi spazi. E così è stato».

L’oreficeria Petris, fondata 60 anni fa dal padre e gli attuali proprietari, i fratelli Petris, inizierà un’importante svendita di oggetti in oro e argento e di orologi il prossimo 25 ottobre. «Proseguiremo fino a gennaio, poi subentreranno i Bosco», spiegano i Petris rivolgendo un pensiero di gratitudine a tutti i loro clienti. «Non molliamo per la crisi o per un calo di lavoro - sottolineano - ma perché dopo tanti anni di lavoro abbiamo deciso serenamente di ritiraci. E per noi è un privilegio lasciare questi spazi ad un’altra attività storica come quella dei Bosco». I Petris, come altri triestini, della vita di quella vecchia bottega dei Bosco trasformatasi poi in supermercato ricordano parecchi aneddoti. «Ricordiamo ancora quando c’era il loro nonno dietro al banco - ricordano - sostituito poi dal padre e dalla madre degli attuali gestori».

Quell’angolo della piazza, tra Bosco e Cremcaffè, ha fatto la storia del commercio triestino abituando negli anni i clienti anche a nuove abitudini. «Quando nel '61 trasformammo quel punto vendita da bottega a supermercato - ricorda Fabio Bosco - per le signore, mia madre inclusa, fu difficilissimo abituasi al nuovo sistema, quello del libero servizio». «Le donne erano abituate ad essere servite nelle botteghe - aggiunge - e si offendevano al fatto di dover prendere il cestino, poi il carrello, servendosi da sole. Alcune si rifiutavano e mandavano solo le domestiche a fare la spesa da noi». Quella introdotta da Bosco fu una rivoluzione commerciale e sociale. Una novità destinata a cambiare la vita quotidiana dei triestini abituati alla piccola bottega, rigorosamente a conduzione familiare, con la pasta ed altri prodotti venduti sfusi. Qui non c’era più un bancone, del personale che porgeva i prodotti indicati dal cliente, ma un ambiente dove il cliente era libero di muoversi, prendendo da solo i prodotti scelti e presentandoli poi alla cassa. Bosco ricorda che un aiuto importante per sdoganare quel nuovo sistema di vendita arrivò qualche anno più tardi dallo sbarco in città della Standa che aprì i battenti in via Battisti negli spazi oggi occupati da Oviesse. Il gruppo Bosco gestisce, oltre a quello di piazza Goldoni, altri sei supermercati a Trieste e il Brico-Io di via Giulia. Assieme alla famiglia Zazzeron i Bosco sono i portabandiera della grande distribuzione locale capace di far fronte alla concorrenza dei colossi dei supermercati. L'azienda venne fondata da Antonio Bosco nel 1880 proprio con il punto vendita di piazza Goldoni, allora piazza della Legna. Nel 1912 Bosco aprì la sua seconda bottega nell’allora piazza Grande.

Ma durante i moti antitaliani, il negozio del “cittadino italiano” Antonio Bosco in piazza Goldoni venne preso d’assalto, semidistrutto e saccheggiato, mentre quello di piazza Grande direttamente confiscato dal governo austriaco. Nel 1918, finita la guerra, l’azienda recuperò il solo negozio di piazza Goldoni. E da quella bottega ripartì.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo