Il ministro Piantedosi incontra l’europarlamentare Cisint lontano dal cantiere di Monfalcone

Il confronto a due si è tenuto alla Tenuta Luisa, dalle parti di Corona

«Approfondito anche il tema della presenza islamica radicale»

Tiziana Carpinelli
Cisint e Piantedosi
Cisint e Piantedosi

Servono due persone per ballare il tango. L’ha detto Trump. Ma sarebbe da aggiungere almeno un altro ingrediente: la pista da ballo. E se non si presta il piazzale di cemento del cantiere, dove ieri il gruppo navalmeccanico ha allestito la speciale tensostruttura per accogliere il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, allora meglio optare per il cotto di Tenuta Luisa, dalle parti di Corona. Al riparo da occhi indiscreti, lontano da Panzano.

Certo, Anna Cisint non è andata lì, prima delle 14, per i vini. È notoriamente astemia e solo alla vittoria bis del 2022 s’è concessa di bagnarsi le labbra (non di più) con un prosecchino. Mentre la secolare azienda agricola è celebre proprio per i bianchi, autoctoni e millesimati.

È tuttavia a Mariano che ieri l’ex sindaca ha avuto il suo tête-à- tête politico, il metaforico tango con Piantedosi.

Il ministro Piantedosi al cantiere Fincantieri di Panzano: «Modello di futuro»
La visita del ministro Piantedosi al cantiere di Panzano

La sera prima, secondo le gole profonde, ha tentato all’ultimo di accreditarsi alla lista ospiti di “Cantieri aperti - Vista sul futuro” di Fincantieri, in sostituzione dell’influenzato Antonio Garritani, sindaco facente funzioni messo ko dalla febbre e, con dispiacere, ostacolato a partecipare ieri.

Un modo per evitare che proprio il Comune di Monfalcone restasse senza rappresentanza nella prestigiosa sede. Ma non dev’esser stato possibile, nonostante il volo di rientro da Bruxelles. Ieri mattina, infatti, Cisint non s’è affacciata al perimetro della fabbrica.

Aveva, così ha dichiarato lei, «le audizioni dei candidati a commissari europei» da seguire, sempre in mattinata. Niente Cisint, ma parecchia altra gente sì.

Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, per esempio, che verso le 13 ha lasciato ai mezzibusti in attesa della diretta qualche battuta. Era però di vitale importanza che anche il Comune di Monfalcone avesse un’interlocuzione col ministro dell’Interno.

E così, pare attraverso l’intercessione di un altro dicastero, quello alle Infrastrutture, cioè dell’amico Matteo Salvini (il segretario federale della Lega con cui Cisint ha negli anni costruito una salda amicizia, tant’è ch’è sempre venuto a tirarle la volata in occasione delle amministrative), è uscito dal cilindro il fuori programma di Tenuta Luisa. Una «colazione di lavoro».

Dove al riparo da occhi indiscreti, orecchie lunghe, telecamere – ma non da Il Piccolo, in zona con il suo fotografo – Piantedosi ha potuto scambiare le proprie riflessioni con Cisint. Le auto blu hanno allungato un po’ il tragitto, ma almeno l’assessora alle Priorità strategiche ed europarlamentare è riuscita a consegnare il suo dossier, lo stesso esposto in audizione regionale.

«Nell’incontro – così una nota da lei diffusa alle 16.18 – sono stati approfonditi i nodi sul territorio: immigrazione e significativa presenza islamica di matrice radicale». E ancora: «Un’interlocuzione molto accurata che ha registrato sostanziali punti di convergenza. Piantedosi ha mostrato particolare attenzione per le posizioni formulate e ha prefigurato un prossimo invito in sede ministeriale per l’approfondimento dei temi».

Cisint ha conferito anche la lettera che, già alla vigilia dell’arrivo dell’esponente del governo Meloni, aveva inoltrato al prefetto di Gorizia per ribadire la necessità di convocare il tavolo del Patto per il lavoro e redigere un nuovo protocollo, scaduto quello nazionale sulla legalità, con al centro i fabbisogni del personale e la riduzione del subappalto. Ora: il tempismo, è tutto. Nelle colazioni. Ma pure negli inoltri. Per questo la coincidenza dell’invio della missiva al prefetto con l’imminente arrivo di Piantedosi potrebbe non esser stata digerita benissimo da tutti. Ciò spiegherebbe, forse, la scelta del “tango a Corona”. Un piano B. —

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