Il Timavo salva la produzione della Cartiera

DUINO AURISINA. La siccità investe anche il settore cartaio. Segnali d’allarme giungono dalle altre regioni d’Italia, in particolare dal Piemonte: la scarsità di risorse idriche che sta interessando alcuni stabilimenti provoca l’abbassamento, quando non addirittura l’interruzione, dei cicli produttivi. Conseguenza diretta: la Cartiera Burgo di San Giovanni di Duino fa incetta di ordinativi e si risparmia così una settimana di fermo, in precedenza preventivato. «Lo stabilimento – spiega il sindacalista dell’Ugl, Adriano Valle – ha sospeso la produzione solo dal 2 al 9 agosto. Si è trattato di un fermo tecnico, sfruttato dall’azienda per compiere lavori manutentivi ai propri impianti. L’attività, in origine, doveva essere interrotta anche nell’ultima settimana di luglio, ma così non è stato, per l’arrivo di ordini dirottati qui dallo stabilimento di Verzuolo, in provincia di Cuneo, che ha accusato problemi di siccità». Ogni cartiera necessita di acqua per il proprio ciclo produttivo: è infatti impiegata nelle diverse fasi di lavorazione, dal raffreddamento delle pompe agli impasti del legno per la fabbricazione della carta, fino – nel caso di Duino – al riscaldamento con gli impianti turbogas. «Gli ordinativi per la produzione di certi tipi di carta – prosegue Valle – sono stati trasferiti qui da Verzuolo e dal nostro stabilimento uscirà la merce ultimata per essere consegnata al compratore. La cartiera non accusa i problemi di siccità per il prezioso apporto del Timavo». Non sono passati del resto inosservati, nella settimana di Ferragosto, quando la maggior parte delle fabbriche ha tenuto serrati i cancelli e mandato in ferie le maestranze, i trasferimenti di cellulosa e caolino al sito di San Giovanni. Ma qual è l’andamento della produzione per lo stabilimento? «Come comunicatoci dall’azienda – replica il sindacalista dell’Ugl – a giugno si è assistito a un calo del mercato, con un portafoglio di ordinativi che anziché oscillare sui 15-20 giorni si assestava sui 4-5. Per luglio era stata annunciata una ripresa che poi non si è vista, ma trovo positivo che le linee produttive abbiano dato lavoro agli operai (circa 440 dipendenti, ndr) senza dover ricorrere all’iniezione di cassa integrazione: i fermi tecnici avuti alla linea 2 sono stati ovviati dallo scaglionamento delle ferie dei lavoratori. Direi, quindi, che siamo di fronte a una certa stabilità». Quanto agli accordi siglati in precedenza, il contratto di solidarietà coprirà l’ultimo semestre del 2012 e si estenderà a tutto il 2013. «Nel 2014 ci saranno delle maestranze che andranno i quiescenza – conclude Valle -: i circa 45 esuberi saranno per buona parte riassorbiti, mentre la ventina di lavoratori rimanenti sarà impiegata come personale di riserva, in osservanza ai patti sanciti con Burgo group».
Tiziana Carpinelli
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