In arrivo da tutta Italia 300 agenti “veterani” Rivive a San Giovanni il mitico corso del ’79

Fecero parte del corso allievi più numeroso della storia della Repubblica, il 66.mo, che accolse a Trieste, nella caserma Duca d’Aosta di via Damiano Chiesa, nel 1979, ben 757 giovani, animati dalla volontà di diventare agenti.
Domani torneranno, dopo 40 anni esatti, in quelle aule e in quel piazzale dove impararono a diventare difensori dello Stato e del suo ordinamento, per rivivere tutti assieme, per quanto possibile, quegli indimenticabili momenti che segnarono per loro il passaggio dalla giovinezza alla maturità, quella dell’impegno nella Polizia, alle difficoltà di una professione che implica rischi e sacrifici.
Sono infatti più di 300 i partecipanti a quel corso che hanno deciso appunto di celebrare, sempre nella caserma di via Chiesa, un traguardo a quel tempo fondamentale, come il superamento degli esami fissato al termine dei nove mesi di preparazione e il conseguente ingresso ufficiale nelle forze di polizia.
«Era un momento – ricorda Valter Stabile, uno degli artefici dell’iniziativa – nel quale il Paese stava soffrendo per una situazione generale molto difficile, in cui entrare in Polizia significava molto per ognuno di noi». Erano gli anni delle Br, degli attentati, dei rapimenti. «Perché la lotta al terrorismo e alla criminalità sia efficace – disse nel corso della cerimonia del giuramento l’allora ministro Virginio Rognoni – è necessario che le forze dell’ordine siano adeguatamente preparate». «Non sarà un raduno come altri», aggiunge Stabile: «Ci saranno centinaia di poliziotti e molti loro familiari, la stragrande maggioranza dei quali affronteranno lunghi viaggi per essere presenti, arrivando da tutte le ragioni d’Italia, che così saranno degnamente rappresentate».
Al termine del corso, fatta la selezione, giurarono nel piazzale in 637, per poi andare a rimpinguare le fila dell’allora Pubblica sicurezza, successivamente diventata, dopo la riforma del 1981, Polizia di Stato. «Il 66.mo corso di Trieste – sottolinea Stabile – fu il corso più numeroso d’Italia e formò guardie di Pubblica sicurezza che andarono a costituire l’ossatura compatta e determinata di una Polizia che, in quel periodo storico, era alle prese con il momento più buio della nostra storia nazionale, quello della strategia della tensione e della criminalità più efferata».
Al raduno presenzieranno numerose autorità. Sono stati invitati tra gli altri gli esponenti del ministero dell’Interno, il capo della Polizia Franco Gabrielli, il sindaco Roberto Dipiazza, il questore Giuseppe Petronzi e il prefetto, Valerio Valenti. Ci saranno inoltre tre ospiti d’onore: il cappellano del corpo della Polizia don Rakic, il presidente della onlus Feriti e vittime della criminalità e del dovere (Fervicredo), in rappresentanza di tutti gli agenti di Polizia caduti in servizio, mutilati e invalidi, e il giornalista e scrittore Toni Capuozzo, figlio di un maresciallo della Polizia e di madre triestina.
Saranno presenti anche alcuni quadri istruttori dell’epoca. «Questo raduno – conclude Stabile – è una sorta di macchina del tempo che, con la sua organizzazione, riporterà i colleghi partecipanti indietro di 40 anni, immergendoli in emozionanti e struggenti ricordi di gioventù».
Il programma prevede per domattina, a partire dalle 8.30, l’arrivo dei partecipanti. Alle 10.30 ci sarà la deposizione di una corona d’alloro, in memoria dei caduti, davanti al cippo situato all’interno della caserma, con la lettura dei loro nomi, seguita dalla benedizione impartita da don Rakic e dalla cerimonia dell’alzabandiera. All’ora di pranzo tutti si ritroveranno nella mensa, situata negli stessi locali di 40 anni fa. Nel pomeriggio, al teatro cinema della scuola, saranno quindi consegnate le medaglie commemorative del raduno e gli attestati di partecipazione. Il raduno si concluderà alle 18.30.—
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