In arrivo due medici di base per Gradiscano e Bisiacaria

Dall’Asugi la nomina a tempo indeterminato dei professionisti Favero e Novati Resta da decidere la sede. Ancora da sciogliere il nodo dell’ambulatorio a Sagrado 
Luigi Murciano
Bumbaca Gorizia 22_06_2021 Ambulatorio medico chiuso a Poggio © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 22_06_2021 Ambulatorio medico chiuso a Poggio © Foto Pierluigi Bumbaca

Luigi Murciano / Gradisca

Nuova “toppa” di Asugi al cronico problema dell’emorragia dei medici di base nel Goriziano. Con decreto aziendale, il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano-Isontina, Antonio Poggiana, ha ufficializzato il conferimento d’incarico per l’assistenza primaria – dettaglio saliente, questa volta a tempo indeterminato – di 15 medici di base. Di questi, due sono assegnati all’Isontino: si tratta di Stefano Favero per il Consorzio di Farra d’Isonzo (comprende Farra, Gradisca, Romans, Sagrado e Villesse) e di Francesco Silvio Novati, assegnato al Consorzio di Doberdò del Lago (che comprende Doberdò, Fogliano Redipuglia, Ronchi dei Legionari, San Canzian, Turriaco e l’ultima arrivata Sagrado).

Si tratta di una prima risposta alle sofferenze del territorio in merito alla presenza dei medici di medicina generale, “fotografate” a marzo dall’annuale decreto di Asugi sul fabbisogno degli Ambiti sanitari territoriali. Il documento individuava una dozzina di zone carenti nell’Isontino.

Nel Distretto del Alto Isontino se la passava peggio di tutti il consorzio di Farra d’Isonzo con tre posti vacanti, senza obbligo di sede. Uno dei tre viene dunque colmato con l’arrivo di Favero, anche se c’è da registrare al contempo la prossima rinuncia al prolungamento dell’incarico temporaneo di Fabio Flenda, operativo sia a Gradisca sia a Villesse (che torna a temere il rischio di rimanere sguarnita). Due le carenze individuate nel consorzio del capoluogo – di cui una con obbligo di sede a Lucinico – e nel consorzio di Capriva (composto anche da Cormons, Dolegna, Mariano, Medea, Moraro, San Lorenzo Isontino).

Nel Basso Isontino il consorzio più carente, sempre con tre “buchi” da colmare, è quello di Doberdò del Lago. Che registra l’arrivo di Novati ma al contempo deve risolvere la spinosa questione-Sagrado: risolta la situazione kafkiana che vedeva il comune “conteso” fra gli ambiti sociosanitari di Destra e Sinistra Isonzo – è ufficiale il passaggio in quest’ultimo ambito – è ancora sprovvisto di medico di base dopo la quiescenza dell’ultimo professionista operante in paese, il dottor Fanelli. Per Sagrado la buona notizia è che sarà nominato un sanitario con obbligo di sede in paese.

Il sindaco Vittori scalpita: conta sull’interessamento di un medico del Basso Isontino ad operare in paese e ha ottenuto le certificazioni per l’apertura dell’ambulatorio di Poggio Terza Armata, ove conta di insediare anche l’infermiere di comunità. «Speriamo la burocrazia faccia presto», auspica Vittori. Restando nella Sinistra Isonzo, se la passa meglio Monfalcone: un solo posto da riempire nel suo consorzio, ma con obbligo di sede a Staranzano. Infine Grado: due i posti vacanti sull’isola.

Il piano del fabbisogno viene comunicato ogni anno da Asugi alla Regione. Risponde a un’esigenza di legge nazionale, la quale prevede che per l’inserimento di un nuovo medico sia stabilito il rapporto ottimale. In Fvg i medici di medicina generale possono avere un massimale di 1.500 pazienti, plafond spesso superato in deroga per coprire le magagne di una coperta sempre troppo corta. Asugi, con l’ultimo decreto, ha tentato di rispondere alle esigenze complessive di acquisizione di personale in tutti i servizi aziendali, connesse all’aumento di attività registrato in diversi servizi. Dei 15 incarichi a tempo indeterminato, oltre ai due posti assegnati nell’Isontino vi sono 11 destinati a Trieste, uno a Muggia e uno a San Dorligo Della Valle. Accanto a questi provvedimenti, Asugi ha rimpolpato gli organici con 11 acquisizioni di personale. Conferiti inoltre 3 incarichi provvisori di continuità assistenziale, di cui due per le sedi dell’Area giuliana e uno per la sede di Gorizia. —

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