In centinaia a Capriva per l’ultimo saluto a David Braida, l’autista dell’Apt morto a 52 anni

La chiesa parrocchiale non è riuscita ad accogliere tutti gli amici e i colleghi. Il ricordo di don Qualizza: «Il suo impegno è stato un dono per la comunità»

Marco Silvestri
La navata centrale della chiesa parrocchiale di Capriva del Friuli gremita durante il funerale di David Braida
La navata centrale della chiesa parrocchiale di Capriva del Friuli gremita durante il funerale di David Braida

La comunità di Capriva del Fiuli ha dato un ultimo grande e caloroso abbraccio a David Braida, l'autista dell'Apt di Gorizia di 52 anni morto per un malore mentre era alla guida di una corriera. Ai funerali hanno preso parte tantissimi amici, conoscenti e colleghi di lavoro che hanno voluto testimoniare il loro affetto a David e la vicinanza alla sua famiglia: la mamma Danila, i fratelli Michele e Paolo, i nipoti Nicolas,Thomas e Noemi. Presente anche il sindaco Daniele Sergon.

L’autista Braida amava la caccia, i viaggi in moto ed era un punto di riferimento per le associazioni di Capriva
A sinistra l'autobus incastrato nel cortile del condominio, foto Bumbaca. A destra David Braida

La chiesa parrocchiale del Santissimo Nome di Maria era davvero troppo piccola per contenere tutte le persone presenti e in molti hanno dovuto assistere al rito funebre dal sagrato e dalla via davanti alla chiesa.

A celebrare la messa è stato il parroco di Capriva don Maurizio Qualizza che ha ricordato David con commozione . «In un momento difficile come questo il silenzio sarebbe forse più appropriato- ha sottolineato il sacerdote - perché l'importante oggi è essere qui. Sarebbe bello che fosse David invece a prendere la parola e a fare sue le frasi della poesia di Sant'Agostino : “Se tu potessi vedere e sentire quello che sento.... tu non piangeresti se mi ami”.

Così l’autista dell’Apt di Gorizia è morto schiantandosi col bus contro una casa: «Un ottimo collega»
A sinistra l'autobus ncastrato nel cortile del condominio, il vetro anteriore in frantumi. Foto Bumbaca. A destra David Braida

Le persone che amiamo anche se vanno via restano nei nostri cuori, non ci lasciano perché l'amore e l'amicizia resta. La vera morte è essere dimenticati, la fede ci da la certezza che l'addio di David è solo un arrivederci. David ha vissuto per noi, per i suoi cari, per la sua comunità. Con il suo sorriso, il suo impegno, la sua solarità ci ha insegnato a distinguere l'essenziale dal superfluo e a capire cosa conta nella vita. Non sono gli anni che si vivono a dare le dimensioni di una vita ma l'intensità con cui si è vissuto. A David auguriamo buon viaggio, di entrare con gioia nella luce di Gesù Cristo e di vegliare sui suoi cari».

David è morto il 5 novembre mentre stava guidando una corriera di linea vuota in quel momento e dopo il malore che lo ha colpito era uscito di strada finendo nel giardino di un condominio. Per lui non c'è stato niente da fare.

David era molto attivo nella comunità ed è stato una colonna del volontariato locale. Oltre al lavoro amava la caccia che praticava con la Riserva di Spessa. Il presidente del Distretto venatorio del Collio, Roberto Castellan, al termine del rito religioso ha ricordato la sua energia.

«David era un grande appassionato sempre disponibile e pronto a dare una mano con generosità. Non sarà facile proseguire il nostro cammino senza la sua presenza. Con la sua simpatia e capacità di sdrammatizzare riusciva sempre a risolvere in positivo le cose comprese quelle più difficili. Anche nella circostanza della scomparsa David ha mostrato tutto il suo coraggio». —

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