In mostra a Firenze il “sosia” dell’Apoxyomenos

Al Salone dell’archeologia una copia del bronzo realizzata dall’Accademia di Zagabria

LUSSINPICCOLO. L'Apoxyomenos torna a Firenze. La statua bronzea, risalente al I o II secolo a.C, scoperta casualmente una ventina d' anni fa sui fondali dell'isoletta di Oriule Grande (arcipelago di Lussino), sarà presentata da domani a domenica al “TourismA”, il Salone internazionale dell'archeologia e del turismo culturale, in programma al Palazzo dei Congressi a Firenze. Si tratterà però di una copia - fedelissima - del Bronzo, approntata all' Accademia zagabrese di Belle Arti. Il capoluogo toscano ha una parte importantissima nella storia di questa eccezionale scoperta archeologica in quanto dopo essere stato riportato in superficie nel 1999, il giovane atleta greco fu sottoposto a una virtuosa opera di restauro all'Opificio delle Pietre Dure a Firenze, con la squadra di esperti guidata dal rinomato restauratore italiano Giuliano Tordi, scomparso quattro anni fa. Non appena riportato all'antico splendore, l'Apoxyomenos tornò in Croazia, con prima trasferta all'estero proprio a Firenze, dove la statua venne esposta dal settembre 2006 al gennaio 2007 a Palazzo Medici Riccardi. In seguito il Bronzo quarnerino si fece ammirare in alcuni tra i più prestigiosi musei al mondo, come il Louvre, il British Museum e il Paul Getty Museum di Los Angeles. Oltre alla riproduzione della statua (il "sosia" è alto 192 centimetri e pesa 250 chilogrammi), a Firenze sarà presentato anche il Museo dell'Apoxyomenos sistemato a Palazzo Quarnero a Lussinpiccolo e inaugurato la scorsa primavera. (a.m.)

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