La casa carsica si rifà il look per i 50 anni

Celebrato a Monrupino il mezzo secolo di vita anche delle “Nozze”. Museo rinnovato con 40 mila euro

MONRUPINO. La casa carsica di Repen, oggi museo, e le Nozze carsiche festeggiano i loro primi cinquant’anni. E mezzo secolo ha compiuto pure quella cooperativa Carso nostro fautrice di questa istituzione culturale e della più importante manifestazione carsolina.

Per commemorare queste importanti ricorrenze e per presentare una serie di nuovi interventi e iniziative dedicati alla casa carsica, oggetto di un restyling da 40 mila euro, il consiglio direttivo di Carso nostro si è ritrovato nel museo della principale frazione del comune di Monrupino. Di fronte agli ospiti, il direttore della cooperativa, Edi Kraus, ha spiegato al sindaco Marko Pisani, alla neodeputata e governatrice uscente Debora Serracchiani e all’assessore regionale Gianni Torrenti come questo traguardo si debba all’impegno profuso dai fondatori. «Erano professionisti di provenienze politiche diverse e con differenti visioni del mondo – ha affermato Kraus –, ma tuttavia erano concordi verso un comune obiettivo: la necessità di creare sul Carso un monumento permanente alla storica presenza degli sloveni, ai loro usi e costumi, su questo territorio. In loro memoria scopriamo oggi nel cortile di questa istituzione museale una targa artistica che li ricorda».

Accanto alla targa, il direttivo di Carso nostro ha relazionato su di una serie di interventi che vanno a impreziosire il raccolto museo carsolino: il rinnovamento dell’impianto elettrico e del sistema di illuminazione degli interni, della galleria espositiva e del cortile interno. È stato inoltre in parte restaurato il rustico tetto in pietra, sostituite alcune travi e posato un nuovo pavimento ligneo sul ballatoio. I lavori sono stati finanziati con 40 mila euro dalla Regione grazie all’impegno dei consiglieri Igor Gabrovec e Stefano Ukmar.

«La casa carsica rappresenta oggi uno dei principali punti di interesse turistico e etnografico del nostro Carso – ha sottolineato Kraus –, come confermato dal crescente numero di visitatori e, in particolare, di scolaresche e istituzioni giovanili impegnate a approfondire la cultura e le caratteristiche di questo territorio».

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