La giornata del paesaggio nel Parco dei longobardi

ROMANS. La mattinata tiepida e soleggiata, ha reso ancor più significativo ieri a Romans d'Isonzo, il terzo ed ultimo appuntamento che l'amministrazione comunale e alcune associazioni locali hanno...

ROMANS. La mattinata tiepida e soleggiata, ha reso ancor più significativo ieri a Romans d'Isonzo, il terzo ed ultimo appuntamento che l'amministrazione comunale e alcune associazioni locali hanno voluto proporre per condividere e sostenere la prima "Giornata nazionale del paesaggio", fissata per martedì, con tante iniziative che si sono tenute in tutta Italia. Una giornata verde, istituita dal ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, per promuovere la cultura del paesaggio e sensibilizzare i cittadini riguardo i temi e i valori della salvaguardia dei territori. Dopo "paesaggio e archeologia" e "paesaggio e territorio", di cui si era parlato nei giorni scorsi, il terzo appuntamento aveva come titolo "paesaggio e natura" e ha visto gli alunni delle scuole materne di Romans, guidati dalle rispettive insegnanti, raggiungere a piedi il Parco archeologico longobardo di via Molino, dove hanno piantato cinque alberelli, con cui anche Romans ha voluto lasciare un segno e un ricordo di questa prima edizione della "Giornata del paesaggio". Il tutto si è svolto grazie alla collaborazione del Corpo forestale regionale, che ha regalato le giovani piante, rappresentato per l'occasione dal maresciallo Paolo Lenardon, che ha intrattenuto gli scolari spiegando loro il significato, il valore e la ricchezza del paesaggio che ci circonda e le finalità di questa prima giornata del paesaggio.

Per l'amministrazione comunale, invece, erano presenti gli assessori Matteo Gargaloni, che si è rivolto brevemente agli scolari, assieme ad Alessia Tortolo, mentre il gruppo di ricerca "I Scussons", che ha sostenuto l'iniziativa, era rappresentato dal presidente Germano Pupin e da Ivaldi Calligaris, che hanno ricordato gli eventi che hanno portato alla nascita del parco archeologico longobardo. Si è quindi passati alla posa a dimora degli alberelli, tre noci, una sanguinella ed un acero campestre, sistemati con l'aiuto degli scolari, sempre molto attenti e curiosi.

Edo Calligaris

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