La ministra Bernini in visita ad Area Science Park: “Trieste, città della scienza, è una finestra sul mondo della ricerca”
Gli interventi della giornata. Nel pomeriggio la visita alla rompighiaccio dell’Ogs Laura Bassi

TRIESTE « Il ministero crede moltissimo in Area science Park e nell'innovazione, nella capacità di rigenerazione, di sostenibilità e inclusività. Crede che Trieste, città della scienza, sia una porta sull'Europa centrale, ma anche una finestra sul mondo della ricerca e della tecnologia e in quanto tale noi investiamo su Area Science Park e sul Friuli Venezia Giulia».
Lo ha detto la ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, a margine della visita in programma oggi, venerdì 9 giugno, all’Area Science Park di Trieste.
«Sulla ricerca si può sempre fare di più», ancora Bernini. «Stiamo facendo sistema - ha spiegato - cercando di mettere a regime tutta la straordinaria ricerca italiana nel mondo. La ricerca parla italiano in moltissime parti del mondo in comparti come aerospazio, nanotecnologie, microchip, biotecnologia, genomica. Si può cercare di rendere l'Italia più attrattiva per i ricercatori italiani e stranieri, cosa che stiamo cercando di fare a livello di governo».
Nello specifico, ha aggiunto, «abbiamo predisposto detrazioni e deduzioni fiscali, ma anche un incentivo del 30% per chi si porta le borse di studio internazionali in Italia. Si possono creare infrastrutture internazionali in Italia, e lo stiamo facendo in Sardegna con Einstein Telescope, e «bisogna rendere l'Italia sempre più amica della ricerca».
La ministra Bernini su Pnrr e ricerca
«Non abbiamo ritardi» per quanto riguarda il Pnrr. «Proprio sui ricercatori, gli enti di ricerca stanno investendo moltissimo, aumentando di un 10% la compagine dei ricercatori: abbiamo 4mila ricercatori in più assunti. Gli enti di ricerca, le università e gli enti di alta formazione artistica, musicale e coreutica devono tenere il passo».
«Noi teniamo in particolare - ha aggiunto - al diritto allo studio, che significa borse di studio, su cui abbiamo già tanto investito e continueremo a investire, e residenze universitarie. Perché l'offerta formativa passa attraverso questo: noi dobbiamo dare accesso a tutti».
La visita ad Area Science Park: illustrate le attività alla ministra
«Oggi, grazie anche ai finanziamenti del Pnrr del ministero dell'Università e della Ricerca», Area Science Park «compie un ulteriore passo avanti investendo in nuove strumentazioni all'avanguardia e attirando giovani talenti. Stiamo, infatti, lavorando, assieme ad altri partner nazionali, alla finalizzazione di due infrastrutture di ricerca una dedicata allo studio dei patogeni, un'altra allo studio dei materiali innovativi».
Lo ha detto, oggi a Trieste, la presidente di Area Science Park, Caterina Petrillo, in occasione della visita della ministra Anna Maria Bernini all'ente nazionale di ricerca.
Petrillo ha presentato alla ministra le principali attività, le priorità strategiche e le prospettive di sviluppo futuro dell'ente di ricerca, focalizzandosi sugli investimenti nel campo delle infrastrutture di ricerca e tecnologiche.
«Area Science Park è un crocevia di capacità, intelligenze, competenze globali - ha osservato Bernini - ma soprattutto italiane. È un luogo in cui si concentra la nostra capacità di saper fare bene. Attorno a questa area cresce e si rafforza la nostra comunità scientifica. Una comunità che ci mostra ogni giorno di più quanto possa essere potente la cooperazione accademica sia per l'innovazione dell'Italia, sia come strumento diplomatico con i partner internazionali».
Le dichiarazioni dell’assessore regionale Alessia Rosolen
«Il Friuli Venezia Giulia ha scelto di investire sulla scienza fino ad arrivare, grazie al supporto dello Stato, allo straordinario sistema della ricerca che oggi è totalmente integrato sul territorio. Un modello che vede nella cooperazione tra le numerose realtà presenti in regione e nella connessione della ricerca con l'impresa due tasselli fondamentali. Tutto è partito dalla lungimiranza di Maria Teresa d'Austria, che ha deciso di investire su capitale umano e tecnologico e ha posto le basi per trasformare Trieste da un borgo di pescatori alla città della scienza, fortemente legata al centro ed est Europa, che oggi è capoluogo di una Regione promotrice, assieme a Slovenia e Croazia, dell'innovativo progetto della Valle dell'idrogeno transfrontaliera».
Lo ha detto l'assessore regionale alla Ricerca, Alessia Rosolen, durante la visita all'Area science park di Trieste.
L'assessore ha sottolineato che «Area science park è un partner strategico per l'amministrazione regionale nella realizzazione di numerose iniziative e in particolare nello sviluppo del Sistema scientifico e dell'innovazione (Sis Fvg) e del progetto Argo, a dimostrazione della grande fiducia riposta dal Ministero sul Friuli Venezia Giulia. La Regione investe sul capitale umano e sulle infrastrutture di ricerca in maniera sussidiaria rispetto allo Stato, orientando i propri sforzi alla crescita sociale ed economica e allo sviluppo delle imprese. Una scelta che porta risultati concreti: il Fvg è tra le prime tre regioni italiane per performance innovativa e la prima per l'incidenza delle startup innovative, ma anche il secondo territorio italiano per rapporto tra export e Pil».
A conferma del ruolo del Fvg nel contesto scientifico Rosolen ha ricordato «che il prossimo anno Trieste ospiterà il Big science business forum. Un'ulteriore occasione per ampliare la visibilità del nostro sistema dell'innovazione e per favorire la connessione tra i mondi scientifico e imprenditoriale».
Le altre tappe negli istituti di ricerca di Trieste
La ministra ha quindi visitato alcune realtà imprenditoriali e scientifiche attive nel parco scientifico di Area Science Park, a cominciare da Modefinance, oggi parte del gruppo TeamSystem. Successivamente è stata accolta all'Icgeb, dove ha visitato i laboratori di virologia dei tumori, batteriologia e biologia funzionale della cellula.
Tra le altre tappe, poi, il laboratorio di genomica ed epigenomica di Area Science Park, i laboratori di R&d di Alifax ed Elettra Sincrotrone Trieste, la sorgente italiana di luce di sincrotrone di terza generazione al servizio della comunità scientifica e industriale nazionale e internazionale.
Alle 17 la visita alla rompighiaccio Laura Bassi
"La ricerca nel mondo parla italiano. Qui abbiamo ricercatori di eccellenza, abbiamo la nave rompighiaccio 'Laura Bassi', che è la nave dei primati, che è riuscita a portare dei risultati straordinari a vantaggio non solo del nostro paese ma della scienza e di tutto il mondo. Questo dà la misura di quanto la ricerca sia importante, è una scelta di passione, generosità, competenza ma rappresenta un modo per crescere insieme".
Lo ha detto la ministra Anna Maria Bernini, prima di salire a bordo della Laura Bassi, ormeggiata lungo le Rive della città. La rompighiaccio di proprietà dell'Ogs questa sera partirà per una missione al largo dell'isola di Cefalonia in Grecia, dove condurrà un rilievo nell'ambito di un progetto europeo.
A ottobre invece è in programma una nuova missione in Antartide. Parlando dell'impegno a favore della sostenibilità, la ministra ha sottolineato che l'Italia "dovrà assumersi la sua porzione di impegno", "come tutti gli altri paesi del globo, che renderanno il pianeta veramente sostenibile. Noi abbiamo una serie di linee nel Pnrr che sono estremamente importanti. Come ministero abbiamo linee di ricerca anch'esse straordinariamente importanti che vanno dalla blue economy, all'idrogeno verde, alla biodiversità, all'agritech, tanti casi di ricerche innovative e profondamente inclusive, che faranno la differenza. Però - ha concluso Bernini - ciascuno deve assumersi la propria responsabilità e fare la sua parte, non lo può fare solo una porzione di mondo".
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