La morte di Marco resta avvolta nel mistero

MONFALCONE Rimane avvolta nel mistero la causa dell’incidente che, nella notte fra mercoledì e giovedì, in via Consiglio d’Europa al Lisert, ha spezzato la vita a Marco Furlan, l’operaio 37enne di Sistiana impiegato alla Ocean marine. Tutti gli elementi sono al vaglio della Polizia stradale di Monfalcone, ma nulla ancora in grado di determinare per quale motivo l’uomo abbia perso il controllo della sua moto, una Suzuki Gsx-R600, mentre affrontava la curva, piuttosto lieve, in cui ci si imbatte procedendo da via Timavo verso via Terza Armata. Per quale motivo Furlan, invece di assecondarla, quella curva, è andato dritto, è rimbalzato sul marciapiede e ha finito la sua corsa lungo i binari poco distanti? Domande cui il comandante della stazione di polizia monfalconese, Massimo Pavesi, s’interroga a lungo di fronte ai fogli appoggiati sulla sua scrivania. Sopra v’è disegnata la scena che, all’alba di giovedì, è apparsa davanti ai suoi occhi e agli occhi di quanti, fra agenti e sanitari, sono corsi sul posto dopo che un automobilista ha dato l’allarme: un uomo riverso sul binario, poco distante una moto.
«Forse una distrazione, un malore, un animale che gli abbia improvvisamente tagliato la strada?» si chiede il comandante. Spunta una quarta ipotesi, quella dell’alta velocità, ma anche in questo caso i dubbi hanno, per ora, ancora la meglio. Il contachilometri della Suzuki in questione è digitale, e non v’è dunque alcuna lancetta che possa essersi bloccata al momento dello schianto, lasciando un’indicazione sulla velocità del mezzo. Una cosa resta chiara: Furlan è stato trovato con il casco ancora in testa, semplicemente graffiato. Anche la moto, riversa su un fianco con soltanto qualche ammaccatura e il cupolino rotto. Le sue condizioni sarebbero state ragionevolmente peggiori, se l’impatto fosse stato violento. Non resta dunque che aspettare cosa mostreranno le immagini della telecamera posta all’incrocio più vicino . «Non è così distante e può essere che quei video ci diano, in lontananza, la risposta che cerchiamo» ancora il comandante. Dalla Procura di Gorizia intanto non è ancora dato sapere se il Pm Valentina Bossi riterrà necessario disporre l’autopsia.
Nel frattempo, sempre ieri, all’indomani della notizia chock, sulla curva dello schianto qualcuno ha messo una croce, il nome Marco inciso, fiori e petali rossi intorno. Un uomo ferma la sua auto e vi si avvicina a passi lenti con la testa china.
Qualche centinaio di metri più in là vita nei marina Nautec e Ocean (afferenti allo stesso gruppo per cui Furlan lavorava), la vita è ripresa a metà dopo una mezza giornata di chiusura in segno di lutto. «I genitori di Marco hanno avviato una donazione in favore della Astro, l’Associazione triestina ospedaliera per il sorriso dei bambini,e della Calicanto, che sempre a Trieste si occupa invece di favorire lo sport integrato» fa sapere il responsabile monfalcone della Ocean marine, Michele. I funerali si terranno sabato prossimo in via Costalunga a Trieste; l’orario non è ancora stato fissato—
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