La Pallacanestro Trieste torna al lavoro. Capitan “Coro”: «Lo spirito non cambia»

TRIESTE Si riparte. Con il nucleo italiano a preparare il terreno ai nuovi rinforzi da oltre Oceano. La Pallacanestro Trieste si è rimessa al lavoro, una settimana prima rispetto alle scadenze tradizionali, con dieci giocatori all’appello e parecchie magliette ancora da distribuire. Menu che non cambia: lavoro atletico al mattino al Grezar affidati alle non tenere cure del professor Paolo Paoli, pomeriggio di lavoro tecnico all’Allianz Dome con coach Eugenio Dalmasson e con la novità della prima volta di Alessandro Cittadini nello staff anzichè con il resto della truppa.
Raduno per certi versi insolito. Dieci i convocati dallo staff tecnico. I due giocatori simbolo (capitan Andrea Coronica e Daniele Cavaliero), Teo Da Ros, Juan Fernandez, il ritorno del figliol prodigo Giga Janelidze, Arturs Straurins, Hrvoje Peric unico rappresentante del contingente straniero non passaportato e Matteo Schina leader dell’onda verde con Andrea Arnaldo e il sedicenne lungo kosovaro Dion Sheqiri. Subito al lavoro ma per andare a pieno regime bisognerà attendere che si aggreghino anche gli Usa in attesa del visto. Entro il fine settimana comunque dovrebbero essere della partita anche Elmore, Justice, Cooke e Mitchell. Qualche giorno in più per dare un volto all’ala piccola che deve completare il pacchetto.
CORONICA
In realtà è come se metà dei giocatori ritrovatisi ieri non avesse mai smesso di allenarsi. A parte i sacrosanti gioeni di vacanza, infatti, Coronica, Cavaliero, Fernandez, Janelidze e Schina spesso hanno incrociato lo stesso parquet. Il capitano conferma ridendo. «Vero, in pratica non ci siamo mai allontanati da Trieste...Volevamo essere ben pronti per il raduno. Sarà importante essere in grado di affrontare al meglio l’inizio di campionato. Prima della sosta, ci attenderanno cinque partite impegnative (fuori Venezia e Sassari, a Valmaura Varese, Milano e Brescia, ndr). Un inizio in salita ma noi dovremo esserci».
Da anni tra i mille ruoli del capitano c’è anche quello di fare da collante tra vecchi e nuovi. «L’anno scorso potevamo parlare in italiano, gli Usa lo capivano, stavolta nello spogliatoio parleremo in inglese. Non importa, il basket è il vero linguaggio universale e troveremo il modo per dare vita a un gruppo unito come è successo in tutti questi anni. Spetta a noi insegnare come si lavora qui...»
La Pallacanestro Trieste ha ancora un buco nel roster. L’ala piccola straniera. Coronica regala una battuta. «Finchè non arriva, gioco più io...». Anche nella prossima stagione il capitano si sdoppierà. «Giocatore con la prima squadra e preparatore atletico con gli Under 18. Mi allenerò con la solita intensità, senza pretendere spazio. Quando il coach mi chiederà minuti cercherò di farmi trovare pronto. Se non ce ne sarà la necessità, sarò comunque sempre lì, con atteggiamento positivo».
Che messaggio lancia ai tifosi? «Trieste non delude. La campagna abbonamenti lo sta conferando e sono sicuro che appena i tifosi vedranno le prime amichevoli si faranno conquistare anche da questa squadra».
LA SOCIETÀ
Sulle magliette la scritta Trieste. Si attendono ancora una proprietà per il dopo-Alma e un nuovo main sponsor. La trattativa con gli svizzeri dell’Astmar prosegue, a un mese di distanza dall’ufficializzazione dell’abboccamento. Una soluzione non sarà immediata. La data più probabile per una risposta definitiva è la fine di agosto-inizio settembre. «L’unica trattativa per la proprietà in corso», puntualizza il presidente biancorosso Gianluca Mauro. Potrebbe chiudersi prima la partita per la nuova proprietà che per il main sponsor. In compenso, tuttavia, ci sono altre sponsorizzazioni minori che riconfermano il loro sostegno. Oltre al fondamentale apporto della campagna abbonamenti che ieri ha sfondato il tetto delle tremila tessere e l’iniziativa “Siamo Trieste”. —
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