«La scuola del Fvg nel caos e la giunta resta immobile»

TRIESTE «Basta con l’immobilismo della giunta». Gli avvertimenti del sindacato sulla scuola regionale diventano esplicita accusa. La sottoscrivono i segretari di categoria di Cgil, Cisl e Uil Adriano Zonta, Donato Lamorte e Ugo Previti in un comunicato in cui si denunciano le criticità di un avvio di anno scolastico «caratterizzato dal caos: non ci sono infatti direttive precise sulle assunzioni del personale precario, né è dato sapere in quali territori le graduatorie d’istituto siano definitive e in quali no. Siamo al fai-da-te generalizzato».
Tutto questo mentre da settimane circola voce sulle possibili dimissioni del direttore dell’Ufficio scolastico regionale Igor Giacomini: «Un balletto che complica una situazione già grave». Una situazione fotografata proprio ieri in sesta commissione dall’assessore regionale Alessia Rosolen che ha informato sui numeri: 600 docenti in meno rispetto all’organico previsto, 98 dirigenti scolastici su 171, 14 scuole senza direttore dei servizi generali e amministrativi, personale per il sostegno ai bisogni educativi speciali (Bes) coperto solo per il 60%, il 40% in meno del personale amministrativo, tecnico e ausiliario degli istituti e un Usr, declassato nel 2014, passato da 133 a una sessantina di unità. Tutti motivi per cui Giacomini ha provato con l’arma delle dimissioni sul tavolo a fare pressing a livello ministeriale, mentre Rosolen ha fatto a sua volta sapere di un impegno della Regione a Roma per rimediare ai vuoti d’organico e al depotenziamento dell’Usr.
Il sindacato, però, non si accontenta. E tuona un po’ su tutto: «Si spezzano cattedre intere e cattedre di sostegno facendo arrivare il personale interno a 22-24 ore di insegnamento frontale, si fanno prestiti tra scuole di organico di potenziamento, senza che vi sia nessun progetto. Esistono perfino casi di docenti della scuola primaria utilizzati per qualche ora nelle scuole secondarie di primo grado, o di orari ridotti per recuperare ore per le supplenze, pratiche non contemplate da nessuna circolare e da nessun regolamento o contratto». La giunta? «Lo sa bene – insistono Zonta, Lamorte e Previti –: la nostra è la regione più disastrata in Italia. Ma non è comprensibile il suo atteggiamento pilatesco giacché, vista la situazione di abbandono in cui versa l’Usr, fino ad ora non ha ritenuto, o non ritiene opportuno, incontrare le parti sociali per informare su quanto sta avvenendo e cosa si intende fare per risolvere la questione».
Nel dibattito in commissione, con Rosolen che ha posto anche il tema della regionalizzazione del comparto (pure su questo il sindacato chiede un confronto), sono intervenuti tra gli altri il leghista Stefano Turchet, che ha invitato a prendere come riferimento il modello di gestione di Trento e Bolzano, e il dem Cristiano Shaurli, che ha suggerito di avviare una trattativa complessiva con lo Stato sulle nuove competenze. «Dobbiamo rivendicare la nostra specialità e chiedere la competenza primaria sull’istruzione nella sua completezza – dice anche Massimo Moretuzzo del Patto –, compresi i soldi per farla funzionare. Per l’istruzione in Fvg lo Stato spende 1 miliardo di euro? Ce li dia e ci pensiamo noi: peggio di così sarà difficile fare». —
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