La voglia di birra porta due aperture
A metà luglio su le serrande di Hops Beerstro e Dolomitiko al posto di Sartori e Romi

Lasorte Trieste 26/06/17 - Cavana, Locali Commerciali, Via Torino, Ex Panetteria Romi
Sarà il gran caldo, unito alla voglia di una bella “bionda” o “rossa” frizzante, ma Trieste sta per dotarsi a breve di due nuove birrerie, nell’arco di poco più di un centinaio di metri, tra la via Cavana e la solita via Torino. E non solo: apriranno praticamente nello stesso momento, a metà luglio.
Si tratta dell’Hops Beerstro di via Cavana, che ha preso il posto che fu della storica salumeria Sartori e, pochi passi più avanti, della Dolomitiko, sorta nell’ambiente che fino all’inizio dell’estate era occupato dalla pasticceria Romy. La contemporaneità in realtà è casuale. Decisamente complesso è stato l’andamento del cantiere del locale che va a rafforzare la presenza nell’area dell’attiguo Hops Beer Store di via Madonna del Mare.
I due soci, Teo Beltrame e Alejandro Mezgec, che già hanno aperto un locale analogo di grande successo a Milano, hanno avuto il loro da fare con canne fumarie, specifiche tecniche e adeguamenti di ogni genere. «Adesso però è finita - racconta Teo - e ci apprestiamo a tirare finalmente su le serrande. Aspetto solo la comunicazione degli operai per fissare la data definitiva». Il nome scelto media un po’ tra il concetto di birra e quello francese di bistrot. Che poi è un locale dove si beve e si mangia un po’ di tutto. Anche se la loro cantina, dunque, è più che fornita di meravigliose “stout” o altri prodotti artigianali, il “Beerstro” dovrebbe riservare più di qualche sorpresa. L’idea è quella di una cucina fusion o, per usare le parole di Teo, «cucine lontane con materie prime nostrane» che già incuriosisce. Di sicuro ci sarà un uso massiccio dei classici wok, le grandi padellone cinesi. Si parte con venti posti all’aperto, non tantissimi, e 40 dentro, in una passeggiata che riserva praticamente un locale ogni cinque metri.
Ed eccoci a Dolomitiko, dove la birra di casa, non occorre quasi dirlo, sarà la Dolomite di Pedavena, presente anche fisicamente in un silos da 200 litri. Pasquale Sorrentino, uno dei soci nonchè chef di un altro ristorante della zona, “Joia”, è in grado a sua volta di anticipare il menù ma non la data precisa di apertura. In questo caso la porzione di spazio è ancora più ridotta, 16 posti appena (ma siamo in via Torino...) ma quello interno è decisamente più importante, con i suoi 90 coperti. Sorrentino ci tiene anche a far sapere che gli arredi sono stati recuperati il più possibile, «per non perdere la storicità di Romy», frutto del lavoro pluriennale di Marco Rodriguez, che ne aveva fatto un posto molto amato dai giovani anche per le sue soluzioni di arredo accattivanti.
E veniamo al cibo. Tra le delikatessen va annoverata la carne alla griglia tomahawk irlandese, braciole di maiale di cinta, costolette di maialino da latte, la costata di Pezzata Rossa. Pane e hamburger saranno rigorosamente home made, fatti in casa. Non mancherà neanche una pizza rustica rettangolare con impasto con lievito madre e c’è attesa per i "Crunch ", sorta di focaccia farcita croccante. I prodotti saranno tutti del territorio come i salumi di Sauris e il formaggio al kren, così come lo stesso fior di latte.
A proposito di aperture, sta ripartendo anche il “Foraperfora” di via Diaz/Cadorna. In plancia è tornato il proprietario “originale”, Giorgio, che promette variazioni al classico menù, con l’inserimento di carne irlandese e Chianina, oltre alla consueta offerta del territorio, con gnocchi ecc. Torna, per l’occasione, anche la cuoca “storica” . che aveva tenuto a battesimo il locale nel 2001.
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