L’altra carta da giocare è la “Lanterna d’Oro” ristorante da riaprire

Non è l’unica partita aperta in borgo Castello. C’è la necessità, in parallelo, di garantire un futuro degno di questo nome all’adiacente “Lanterna d’Oro”, storico ristorante goriziano, peraltro uno dei pochi locali della città in grado di garantire oltre 200 coperti e spazi per eventi, cerimonie e conferenze. La proprietà, dopo la chiusura della Provincia, è passata alla Regione. Ma il Comune vorrebbe diventarne proprietario. E, da maggio dello scorso anno, è iniziata una sorta di marcatura stretta per far sì che i desiderata diventino realtà.
Non solo. Si veniva dall’amministrazione regionale Serracchiani e il sindaco, sempre nel maggio dello scorso anno, si lasciò andare a uno sfogo contro chi c’era prima della giunta Fedriga. «Ci è stata assegnata la proprietà dell’edificio storico più diroccato, quello che ancora oggi ospita la Questura, che noi abbiamo sempre rifiutato. Mentre la Regione targata Serracchiani si è tenuta gli immobili che noi avevamo chiesto, ovvero Villa Olivo e l’ex Lanterna d’oro», disse allora il sindaco Ziberna. Questa lunga (ma necessaria) premessa per arrivare alla notizia. Con l’assessore regionale al Patrimonio Barbara Zilli, Ziberna ha parlato a più riprese anche dell’ex ristorante “Lanterna d’oro” di borgo Castello, la cui proprietà, quando è stata cancellata la Provincia, è passata alla Regione. «Come per Isonzo beach, anche in questo caso c’è stata una risposta affermativa da parte della Zilli - aveva spiegato qualche tempo fa il sindaco Rodolfo Ziberna -, cui è piaciuta la nostra idea di realizzare, in questa struttura, il Museo del vino. Credo sia venuto il momento di dare un’ulteriore svolta al turismo che gravita intorno al castello - afferma il primo cittadino -. E la realizzazione di quest’importante progetto che valorizzerebbe una delle maggiori eccellenze del nostro territorio, insieme alla riattivazione del Bastione fiorito, alla riqualificazione del Teatro tenda, alla possibile trasformazione di Casa Rassauer in struttura per l’accoglienza turistica, oltre al potenziamento dello stesso maniero con l’inserimento della multimedialità, aumenterebbe notevolmente l’appeal turistico dell’intero borgo. Tutto ciò, ovviamente, collegato all’ascensore», il cui inizio-lavori è stato stoppato (è l’ennesimo intoppo) a causa dell’epidemia. —
Fra.Fa.
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