L’Art Bonus piace a fondazioni, imprese e privati: superati i 5 milioni

TRIESTE Banchieri ed ecclesiastici, un tempo in prima linea come mecenati per rendere fruibile a tutti il patrimonio culturale italiano, oggi sono stati sostituiti da imprese, fondazioni e privati cittadini. Sono questi i soggetti che in Friuli Venezia Giulia hanno contribuito in denaro, in particolare modo nel 2019, a sostenere diversi enti dediti alla cultura grazie all’Art Bonus, la misura che ha introdotto nel 2014 un credito d’imposta per le erogazioni liberali a favore di realtà culturali per supportarle nelle proprie attività e negli interventi di manutenzione. E questo si è rivelato l’anno più proficuo sin qui, con 1,3 milioni di contributi, nonostante resti in attesa di elargizioni ancora il 34% dei possibili beneficiari a livello locale.
Gli ultimi numeri delle elargizioni dei mecenati del Fvg, riportati da Ales, l’agenzia in house del Mibact che si occupa di promuovere l’Art Bonus, dimostrano infatti che la regione è riuscita ad attirare una schiera facoltosa di benefattori che hanno partecipato a 29 delle 44 richieste pervenute da numerosi soggetti. Così dai 3,6 milioni accumulati dal 2014 al 2018, il 2019 chiude in bellezza con 5,1 milioni di euro, come riportato dal portale dedicato all’Art Bonus, che potrebbero comunque aumentare visto che le registrazioni chiuderanno a gennaio. Un bel salto la regione lo ha fatto soprattutto dal 2017, quando i contributi elargiti in quell’anno erano stati pari a 460 mila euro. Dei 5 milioni di oggi, circa 400 mila arrivano da privati cittadini, 2,3 milioni da enti non commerciali (prevalentemente fondazioni bancarie) e 2,3 milioni da imprese. Sul podio dei soggetti beneficiati spicca in primis Trieste, che si aggiudica circa 4,1 milioni di euro, con in testa la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi, che nel corso degli anni si è portata a casa 2.110.200 euro. Seguono la provincia di Pordenone con 640 mila euro, dove emerge il restauro del compendio architettonico di Villa Varda (Brugnera) con 570 mila euro, e la provincia di Udine con circa 260 mila euro, di cui 17.500, ad esempio, a favore dei Civici musei.
Assente invece il goriziano, di cui nella lista sul portale dell’Art Bonus, dove poter devolvere il denaro, sempre e solo in maniera telematica, non sono presenti possibili siti cui destinare sostegno economico. A riferire che si assiste a uno slancio positivo in Fvg è la stessa Ales. Il risultato ottenuto, spiega il direttore Carolina Botti, dipende anche dalle «ultime iniziative regionali (vedi articolo in basso, ndr)» – il Friuli Venezia Giulia e la Toscana sono le uniche regioni italiane che hanno messo in campo ulteriori incentivi oltre all’Art Bonus – che sono risultate «ottime» poiché «mettono a disposizioni ulteriori benefici fiscali». Il territorio nostrano si colloca così all’ottavo posto della classifica nazionale, dopo le ricche aree di Centro e Nord Ovest e il vicino Veneto, che assieme al resto d’Italia raggiungono per ora 410 milioni di euro, provenienti soprattutto dalle imprese.
I distacchi con le regioni che precedono il Fvg restano comunque notevoli. Basti pensare che la Lombardia dal 2014 fino a oggi ha accumulato un totale di 160 milioni. Ma chi sono in Friuli Venezia Giulia i principali mecenati? Dal 2014 si sono avvicendati, oltre ai privati cittadini, in particolare la Fondazione CRTrieste, ma anche le Fondazioni Friuli e Nazionale delle Comunicazioni, le assicurazioni Generali e Allianz, oltre alle aziende, di disparati settori, dal mobilio ai trasporti, come Friul Intagli Industries, Olimpias group, Cesped e Danieli & C. Officine meccaniche, e alle banche, tra cui la Banca di credito cooperativo di Fiumicello ed Aiello del Friuli. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo