Gibelli annuncia l’addio a fine 2020 e scova un tesoretto bis per i bandi

TRIESTE Assicura di averlo detto in anticipo, al momento dell’incarico. Ma, stavolta, fissa pure i tempi: la sua scadenza da assessore è fissata a metà mandato. Tiziana Gibelli, annuciando l’addio, verosimilmente attorno a fine 2020, difende con forza, a Udine in conferenza stampa, il riparto per gli 11 bandi annuali a favore delle attività culturali in regione. E informa anche di aver recuperato, nei capitoli della direzione, quasi 1,5 milioni di euro, utili a inserire tra i premiati 44 progetti inizialmente esclusi.
La premessa è che, dopo la distribuzione di quasi 3,8 milioni a 119 beneficiari, l’assessore alla Cultura non si aspettava tante critiche. E nemmeno tanti errori nella domanda, pure dell’associazione “Borghi più belli d’Italia”, che Gibelli non cita ma sulla cui domanda rileva: «Abbiamo assistito alla ripresentazione dello stesso format progettuale proposto a livello nazionale, senza alcuna personalizzazione». L’assessore cita il “quousque tandem” della Catilinarie di Cicerone e, rivolta a chi protesta, traduce: «Fino a che punto si può arrivare a tante stupidaggini? Pure da parte di chi la situazione la conosce molto bene».
Quindi snocciola le cifre: 485 domande presentare, 415 ammesse per 12,6 milioni di fabbisogno complessivo, 119 finanziate con il primo budget regionale e ulteriori 44 con lo stanziamento delibera in giunta. «In tutto - spiega Gibelli - abbiamo soddisfatto 163 progetti, coprendo il 47,4% del fabbisogno richiesto. Siamo dunque a livelli simili a quelli del 2017, quando la percentuale soddisfatta è stata del 47,7%, ma con una rilevante differenza: rispetto a due anni fa, quando il fabbisogno era di 8 milioni, il totale del valore delle domande ammesse è di 4 milioni in più».
I 44 progetti ripescati sono suddivisi tra i bandi: quello Aquileia verrà scorso di ulteriori 3 posti (fino al numero 8), il Leonardo di 9 (fino al 14, con recupero dunque anche dei Comuni di Monfalcone e Gradisca), il bando prosa di una posizione (fino alla 2), gli eventi e festival di 15 (fino al 63), le manifestazioni espositive di 9 (fino al 17), la divulgazione umanistica di 7 (fino al 26).
Presenti in conferenza stampa anche gli esperti esterni, che promuovono il modello Friuli Venezia Giulia, mentre Gibelli rivendica l’oggettività e l’indipendenza del lavoro svolto dalle commissioni che «hanno operato in modo innovativo; gli esterni - precisa inoltre - non sono stati scelti da me, ma ho chiesto alle associazioni di categoria di indicarli; solo in un caso ho indicato direttamente l’architetto Simonetta Bonomi, Soprintendente regionale, come figura istituzionale per i bandi su Aquileia».
Le risorse future? Qualcosa potrebbe arrivare dall’assestamento, ma «è impensabile che i fondi per la cultura possano incrementare di anno in anno». Di qui l’urgenza di fondi privati e con questo obiettivo nascerà «una struttura dedicata alla ricerca di sponsorizzazioni e al fundraising; a maggio la direzione promuoverà un seminario su questa tematica, oltre che sull’Art Bonus».
Nessuna risposta, infine, al predecessore Gianni Torrenti, che aveva contestato la presenza di una “premialità Leonardo” su tutti i bandi. Ma certo Gibelli non fa un solo passo indietro sulle scelte fatte. Il passo indietro, da assessore, lo farà invece a metà mandato: «Questione d’età, ne ho quasi 66. Si troverà qualcuno più giovane». —
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