L’esito della vendemmia appeso alla pazza estate

I viticoltori sperano nella fine delle piogge: "L’ultimo mese è determinante". Coldiretti: «Stagione difficile ma prodotto buono"
E' tempo di vendemmia
E' tempo di vendemmia

I viticoltori del Friuli Venezia Giulia si apprestano ad affrontare l’ultimo round di un’annata impegnativa e incrociano le dita: dopo un luglio molto piovoso, il resto del mese sarà determinante per la qualità del vino che finirà poi nei nostri bicchieri. «In ogni caso ci sono le condizioni per un buon prodotto - spiegano -, ma se nelle prossime settimane prevalesse un tempo secco e ventilato sarebbe il massimo».

Sui Colli Orientali

Dai Colli orientali Filippo Felluga sottolinea che le condizioni per una buona annata ci sono tutte: «Questo anno è stato difficile fare previsioni ma si può ben sperare - dice con cautela -. Le viti sono in equilibrio, soprattutto nella zona collinare dove opero e dove le condizioni sono più favorevoli». La pioggia delle scorse settimana ha favorito la presenza sporadica di muffe, «che certo destano qualche preoccupazione a un mese dalla vendemmia ma che non sono niente di eclatante». Insomma, la parola definitiva spetta al mese appena iniziato. Agosto è sempre il periodo più rilevante per la vendemmia, ma quest’anno ciò è vero più che mai: «Le viti hanno germogliato bene, la media con la foglia è buona - dice Felluga -. Dopo un luglio piovoso uno potrebbe scoraggiarsi, ma se il tempo tiene nelle prossime settimane ci sono tutte le condizioni per un’ottima annata».

Sul Carso

Su posizioni simili si trova Sandi Skerk sul suo Carso: «È una stagione un po’ anomala, questa - dichiara -. Tutta la pioggia e l’instabilità hanno reso piuttosto complesso il lavoro in vigna. Abbiamo dovuto intervenire più spesso del solito per spogliare, tagliare l’erba». Ora Skerk spera in un mese e mezzo di caldo e solo: «Se così sarà ci sono i presupposti per una vendemmia buona. Nel frattempo continueremo a lavorare perché, appunto, i temporali hanno moltiplicato l’impegno: di solito in questo periodo dell’anno si stava fermi ad aspettare la vendemmia».

Sul Collio

Nel cuore del Collio, anche Robert Princic incrocia le dita: «Fino a qualche giorno fa la situazione era difficile perché pioveva continuamente», spiega parlando al telefono con “Il Piccolo”. «Ma ora sono in vigna e il tempo è perfetto: se nei prossimi giorni il clima dovesse restare questo potremmo trovarci per le mani un’annata molto buona. Ma sarà buona comunque».

I primi dati raccolti lasciano spazio all’ottimismo, assicura il viticoltore: «Siamo partiti molto presto ma ora stiamo entrando nella norma - spiega -. Le prime analisi sui campioni danno rapporti corretti fra acidità e zuccheri. Anche le escursioni fra il giorno e la notte, che sono state importanti durante tutta la stagione, potrebbero concorrere a un buon risultato». Ora non resta che aspettare: «In tutte le annate l’ultimo mese e mezzo è vitale. Vero è che quando un territorio lavora bene come il nostro anche nelle peggiori stagioni si riesce a fare buoni vini. I grandi territori hanno bisogno di cure, non di forzature. Ecco perché dobbiamo considerarci fortunati a lavorare qui».

L’opinione di Coldiretti

Dario Ermacora di Coldiretti commenta: «È stata un’annata abbastanza difficile ma si può ancora recuperare - dichiara -. Il tempo che c'è stato non sarebbe drammatico di per sé, ma il fatto che non sia ancora garantita una condizione climatica stabilmente asciutta e ventilata rischia di dare dei problemi. Penso soprattutto alle uve con grappolo compatto come Pinot grigio, Chardonnay, Traminer».

Se invece il tempo dovesse mettersi al meglio, spiega Ermacora confermando le speranze dei viticoltori, la vendemmia potrebbe dare buoni risultati: «Bisogna aspettare la raccolta e vedere come va - conclude l’esponente di Coldiretti -. Certo è che quest’anno ci sono state più preoccupazioni del solito».

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