L’Isola regina del Festival della canzone targata Fvg

GRADO. Trionfa ancora una volta Grado che si aggiudica primo e terzo posto alla decima edizione del Festival della canzone dialettale del Friuli Venezia Giulia. Ma anche il Cantafestival de la Biasacaria ottiene due premi, il secondo posto e il premio della critica. Il “Premio Città di Grado” per la canzone vincitrice, così come il “Premio Città di Grado” alla carriera, quest’anno assegnato a Sdrindule, sono stati consegnati dal consigliere regionale gradese Alessio Gratton, poiché nessun rappresentante comunale ha partecipato al Festival. Il sindaco ha fatto sapere di essere impegnato contestualmente da un’altra parte. In tanti si sono chiesti, però, come mai nessun assessore o consigliere comunale sia stato delegato a presenziare.
La vittoria al Festival è arrisa a “Le gno busie più grande” di Andrea Marchesan, cantata da Deborah Civita e Raimondo Corbatto, che al Festival della canzone gradese era giunta terza. Al secondo posto, come peraltro avvenuto al Cantafestival de la Biaiacaria, “Pensame” di Marco Giovanetti, cantata da Cinzia Borsatti (entrambi gradesi), mentre al terzo “Soravento buora” di Nevio Scaramuzza e Gianni Raugna, interpretata da Nevio Scuz (Nevis). La giuria ha, inoltre, assegnato il Premio della Critica a “Oci” di Laura Bisiach e Sandro Bucciol, cantata da Laura Bisiach.
Grado con le sue canzoni e il suo festival nato prima di quelli regionali (sono state eseguite le prime 3 canzoni dei festival di Grado, de la Bisiacaria, di Udine, Muggia e Trieste) e persino di quello di Sanremo, trionfa per la nona volta su dieci edizioni alla manifestazione regionale che si svolge sempre al Parco delle Rose davanti a un migliaio di persone. Per la storicità, l’evoluzione, l’arte innata dei gradesi, le canzoni locali mantengono sempre un alto livello di qualità, per questo quasi sempre meritano la vittoria. Al festival assistono parenti e amici dei cantanti e degli autori di altre località della regione, ci sono i turisti, ma in gran numero ci sono anche tanti gradesi. E dato che a scegliere è il pubblico, mettendo un’unica preferenza sulla scheda lasciata liberamente sulle sedie, pur se c’è una giuria di qualità a bilanciare notevolmente la votazione, immancabilmente a fine manifestazione molti si sono chiesti se questo metodo di votazione sia il più idoneo. Certo è che una manifestazione così importante va mantenuta, ma soprattutto valorizzata. Infine, alcune importanti citazioni: la bravura del Gruppo Costumi Biasiachi, la superlativa esibizione del “Quintetto folk gradese” (Cesare e Gianni Camuffo, Ideale Gregori, Fabio Fabris e Gian Marchesan) e la strepitosa e applaudita performance di Ermes Di Lenardo (Sdrindule), che ha suscitato grandi risate ma ha fatto anche riflettere il pubblico concludendo: «La felicità è l’unica cosa che si può donare anche senza possedere nulla».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo