Lo scoglio degli orali per 1.500 maturandi

TRIESTE Tra paura, emozione e il pensiero di cosa fare dopo la scuola, oltre 1500 studenti triestini hanno iniziato gli esami orali della maturità. Si proseguirà a luglio, secondo un ordine come sempre dettato dalla lettera dell’alfabeto estratta nella prima giornata di scritti, durante la prova di italiano. Per molti l’interrogazione conclusiva è il test più duro. Non c’è solo la tesina presentata e consegnata in anticipo ai commissari: i ragazzi sono chiamati a rispondere anche alle domande che spaziano su varie materie. Ed è anche il momento in cui vengono comunicati gli esiti degli esami scritti.
Fuori dalle classi si incrociano giovani che hanno già sostenuto la prova e altri in attesa. C’è chi non ha dormito tutta la notte e chi invece è sereno, consapevole che si tratta dell’ultimo sforzo prima di una lunga parentesi di vacanza. Capita cosi anche al Deledda, dove ieri si sono susseguite le interrogazioni senza sosta. «Ho finito qualche minuto fa. Le domande erano impossibili - dice Marco Fino -. Penso di essermela cavata ma è stata dura, mi hanno detto che avrei dovuto studiare di più, non è stato per niente semplice. Sono contento però di essere stato tra i primi a fare l’orale, così ho concluso tutto presto. Sicuramente si poteva fare meglio. Ora mi aspetta un po’ di riposo e poi studierò di nuovo, con l’idea di provare a entrare a Infermieristica a settembre».
In un’altra stanza della scuola alcuni giovani fanno un bilancio della prova appena terminata, tra sorrisi e volti sereni, quando ormai la tensione si è stemperata. «Ho esposto la mia tesina senza problemi, partendo da un video -racconta Sebastiano Pagliaro -. L’inglese è andato liscio, la fisica era più insidiosa, comunque è andata abbastanza bene, sono riuscito a rispondere a tutto. Adesso finalmente basta libri. Festeggerò per almeno una settimana - scherza -, poi voglio prendermi un anno per lavorare, non so ancora dove ma ci proverò, prima di iscrivermi alla facoltà di Biologia molecolare a Padova».
Per il futuro ha scelto invece Scienze e Tecnologie ambientali Aurora Bregant. «Sarà quello l’obiettivo dopo l’estate - spiega -. Intanto la maturità è andata. Ero molto agitata in questi giorni, con lo stomaco sottosopra, mi sono svegliata all’improvviso la notte scorsa, alle tre, perché avevo dimenticato un pezzo del power point e mi sono messa al pc per sistemare ogni pagina, senza dormire. Alla fine ce ho dato tutto e sono abbastanza soddisfatta. La commissione in generale ci ha messo a nostro agio. Quanto agli scritti, invece, sono andati un po’ così così, fatta eccezione per la prova di italiano: il tema sulla Costituzione l’ho sviluppato bene. Vedremo come andrà la valutazione finale».
«Io mi accontento anche di un 60 - sottolinea subito Paolo Dobrigna -, mi basta passare e via. Ero un po’ teso, ma d’altra parte non si arriva mai completamente preparati a un esame. Ho iniziato a parlare esponendo la mia testina, sul rapporto tra musica e cervello, poi sono arrivate le domande, per me storia è la materia più difficile, non vado d’accordo con le date e con i numeri. Sono felice che gli esami siano alle spalle, anche per me adesso relax e a settembre cercherò un impiego part time. Poi tenterò il test per Fisioterapia».
In un’altra zona della scuola alcune studentesse aspettano il proprio turno. «Speriamo siano più veloci - auspicano in riferimento ai docenti - ci sono stati esami che sono durati anche più di un’ora». Altri ragazzi sono pronti per affrontare i professori la prossima settimana. «Siamo venuti a dare un’occhiata - dicono - per vedere cosa ci aspetta, per farci raccontare qualcosa dai compagni, per ora non sembra che i professori siano troppi esigenti, certo dipende molto da come sono andati gli altri test, se non sono stati perfetti devi cercare di recuperare all’orale. Per molti di noi questo sarà l’ultimo week end chiusi in casa, poi finalmente saremo liberi». —
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