Maltempo nell’Isontino, Vipacco e Isonzo sorvegliati speciali. Serve manutenzione per lo Judrio
Preoccupa il livello dei fiumi. Tanti gli alberi caduti per il forte vento. A Gorizia si indaga sulla voragine
La situazione sta tornando, a poco a poco, alla normalità sul fronte del maltempo. Anche se una certa apprensione c’è stata relativamente al bacino dell’Isonzo. E non solo.
Vipacco e Isonzo
Venerdì, alle 6.30, il Vipacco all’idrometro di Savogna d’Isonzo, aveva raggiunto il valore di 4,72 metri superando, pertanto, il livello di attenzione posto a 4,30. Sempre alla stessa ora, la diga di Salcano sull’Isonzo di Salcano (in Slovenia) scaricava 1.049 metri cubi al secondo. «Il monitoraggio è stato continuo - spiega il sindaco di Savogna, Luca Pisk -. Per fortuna, non si sono registrate esondazioni, nemmeno di piccola entità. Gli osservati speciali sono stati il Vipacco e l’Isonzo: stamattina (ieri) le acque defluivano regolarmente anche se entrambi i corsi d’acqua erano notevolmente ingrossati».
L’attenzione verso l’Isonzo resta alta soprattutto nel tratto che va da Gorizia a Gradisca. È altrettanto vero che le piogge sono state decisamente più attenuate rispetto ai picchi di mercoledì e giovedì.
Judrio
Monitorato anche il torrente Judrio che, in queste settimane, ha dato più di qualche problema. «La giornata più critica - spiega Carlo Comis, sindaco di Dolegna del Collio - è stata, indiscutibilmente, quella di mercoledì. Poi, la situazione si è assestata. Ma, al di là di questo aspetto, bisogna assolutamente intervenire sul letto: ci sono troppi arbusti e vegetazione selvaggia. Non è possibile che ogni pioggia più abbondante del solito diventi un problema. D’accordo, ci sono i cambiamenti climatici ed eventi sempre più violenti ma qui serve manutenzione. Con urgenza».
Il forte vento
I problemi maggiori, nelle ultime ore, sono stati causati dal vento forte. Infatti, è proseguito il superlavoro dei vigili del fuoco del Comando provinciale di via Paolo Diacono.
Venti gli interventi portati a termine nella sola nottata fra giovedì e venerdì. A causa delle forti raffiche è caduto un altro albero a Cormòns (dopo quello planato al suolo mercoledì in località Monticello), ma i pompieri sono dovuti intervenire anche a Dolegna del Collio, a Sagrado, a Gorizia (non lontano dal San Giovanni di Dio e in Groina) e a Grado per rimuovere pesanti rami che erano finiti a terra.
Da segnalare che a Podnanos, in Slovenia, vicino al confine, le raffiche di bora hanno toccato i 133 chilometri orari. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire anche per mettere in sicurezza infissi caduti o che minacciavano di cadere, cornicioni e segnali stradali: anche in questo caso a macchia di leopardo, un po’ in tutta la Destra e Sinistra Isonzo.
La voragine
Nel frattempo, a Gorizia, resta chiusa via Cadorna dove si è aperta una voragine. Il Comune sta effettuando tutti gli approfondimenti del caso. «La volontà è quella di riparare, nel più breve tempo possibile, la carreggiata ma abbiamo deciso di utilizzare le giornate di sabato e di domenica per effettuare nuovi controlli. Se dovessero verificarsi ulteriori crolli, la strada è chiusa al traffico, quindi è in sicurezza», spiega l’assessore Francesco Del Sordi.
Per ora, si possono formulare soltanto ipotesi sui motivi alla base della voragine: tutte verosimili, nessuna preponderante. Lunedì, si saprà di più perché è intenzione del Comune di “stringere” l’indagine per poi andare ad effettuare l’intervento di riparazione. —
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