Doppia protesta per Gaza a Trieste: concluso il corteo, resta bloccato il Varco 4 del porto
Per i sindacati i partecipanti erano tra i 7 e gli 8 mila, le cifre della Questura si fermano a 5 mila. Un migliaio al presidio ancora in corso di Usb

Si sta concludendo il corteo pro Palestina partito dal Giardino Pubblico di via Giulia per attraversare le vie del centro di Trieste. È stata la manifestazione principale, in regione, nell’ambito dello sciopero generale proclamato per questo venerdì da Cgil e Usb.
Secondo i sindacati, all’apice della protesta i partecipanti ammontavano a 7-8 mila persone. Le prime cifre della Questura si tenevano invece tra 3.500 e 4 mila, poi salite a 5 mila.
Dopo aver percorso alcune strade del centro, il corteo è arrivato in piazza Oberdan, dove si sono tenuti gli interventi al microfono dei manifestanti. Alle 13 si sono conclusi gli interventi e i manifestanti hanno iniziato a lasciare piazza Oberdan.
Manifestazione «per Gaza e per la Flotilla» come ha ribadito il segretario della Cgil Fvg Michele Piga. Tantissimi i giovani, con le bandiere della Rete degli Studenti Medi in testa al corteo assieme a quelle della Palestina e alle bandiere arcobaleno della pace.
«Trieste lo sa da che parte stare: Palestina libera dal fiume fino al mare» e «Palestina libera» gli slogan scanditi dai manifestanti assieme a un «Vaffa... Israele». Tra le bandiere fatte sventolare sul corteo, oltre a quelle del sindacato, spiccano quelle di Alleanza Verdi e Sinistra e Rifondazione Comunista.

Tra cartelli e striscioni si sono lette le scritte «Stop massacro a Gaza», «Trieste non è complice», «Per un mondo libero da guerra e genocidio», «Al di là del mare c’è un popolo fratello», «Studenti contro il genocidio» e riferimenti basagliani («Marco cavallo lotta per tutti gli esclusi») . A sorvegliare il corteo presenti Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia locale.
La mobilitazione in porto
Circa mille persone hanno preso parte al presidio del Varco 4 del Porto in molo Settimo. L’ingresso dello scalo, come preannunciato, è bloccato. L’iniziativa è organizzata da Usb Trieste.
«Non siamo disponibili alla complicità dello Stato – così Sasha Colautti, componente dell'esecutivo provinciale – viva la resistenza palestinese. Questa è la giornata del blocchiamo tutto, come lo è stata quella del 22 settembre. L’interesse è fermare ciò che muove il commercio e i luoghi di produzione complici di Israele. Perché nei porti italiani arriva la merce di Israele, comprese le armi come succede ad esempio a Ravenna. Quello è uno Stato che sta massacrando le persone in Palestina».
Il Varco 4, quello principale, è dunque interdetto. I camion vengono respinti, o comunque prendono altre deviazioni prima dell’ingresso a Trieste.

Alcuni tir entrano dal Varco 1 in Riva Traiana. Ma i manifestanti nel corso della giornata potrebbero bloccare anche quell’ingresso.
I manifestanti hanno al momento stabilito di rimanere a presidiare il Varco 4, dove peraltro stanno affluendo sempre più persone. La decisione su eventuali iniziative diverse – avviare un corteo o possibile blocco del Varco 1 – sarà ufficializzata in un secondo momento.
Disagi al traffico per i veicoli che percorrono la Gvt in direzione del centro incolonnati con una parte di tir diretti in molo Settimo.
L’ingresso del Varco 4 del molo Settimo è monitorato da una ventina di Carabinieri in tenuta anti-sommossa e da una decina di poliziotti. Nessuna tensione al momento. «Sarà un blocco vero – ha ripetuto Colautti parlando al megafono –. Blocchiamo tutto».
Le parole della Regione
Nel frattempo, dopo la manifestazione di giovedì sera è intervenuta la Regione, per tramite dell’assessore alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti.
«La manifestazione pro Pal di giovedì ha bloccato la città di Trieste illegalmente non ottemperando a quanto previsto dal Testo Unico delle Leggi sulla pubblica sicurezza e se è vero che solo una parte del corteo ha compiuto violenze assaltando la stazione ferroviaria, è altrettanto vero che tutti coloro che stanno invocando la “Palestina libera dal fiume fino al mare”, slogan purtroppo ripetuti oggi al corteo Cgil, inneggiano di fatto alla cancellazione di Israele e del suo popolo», queste le sue parole.
«Mi domando – ha rilevato Roberti – a cosa si sia riferito lo striscione che apriva la manifestazione e che recitava “al fianco della resistenza palestinese” se non un sostegno all’organizzazione terroristica di Hamas. E attenzione a chi soffia sul fuoco perché poi i più esaltati possono dare adito a eventi pericolosi dall’esito imprevedibile».
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