Doppia protesta per Gaza a Trieste: concluso il corteo, resta bloccato il Varco 4 del porto

Per i sindacati i partecipanti erano tra i 7 e gli 8 mila, le cifre della Questura si fermano a 5 mila. Un migliaio al presidio ancora in corso di Usb

Piero Tallandini e Gianpaolo Sarti
Il corteo in via Battisti (Bruni)
Il corteo in via Battisti (Bruni)

Si sta concludendo il corteo pro Palestina partito dal Giardino Pubblico di via Giulia per attraversare le vie del centro di Trieste. È stata la manifestazione principale, in regione, nell’ambito dello sciopero generale proclamato per questo venerdì da Cgil e Usb.

Secondo i sindacati, all’apice della protesta i partecipanti ammontavano a 7-8 mila persone. Le prime cifre della Questura si tenevano invece tra 3.500 e 4 mila, poi salite a 5 mila.

Il corteo per Gaza a Trieste: la folla in via Battisti

Dopo aver percorso alcune strade del centro, il corteo è arrivato in piazza Oberdan, dove si sono tenuti gli interventi al microfono dei manifestanti. Alle 13 si sono conclusi gli interventi e i manifestanti hanno iniziato a lasciare piazza Oberdan.

Manifestazione «per Gaza e per la Flotilla» come ha ribadito il segretario della Cgil Fvg Michele Piga. Tantissimi i giovani, con le bandiere della Rete degli Studenti Medi in testa al corteo assieme a quelle della Palestina e alle bandiere arcobaleno della pace.

«Trieste lo sa da che parte stare: Palestina libera dal fiume fino al mare» e «Palestina libera» gli slogan scanditi dai manifestanti assieme a un «Vaffa... Israele». Tra le bandiere fatte sventolare sul corteo, oltre a quelle del sindacato, spiccano quelle di Alleanza Verdi e Sinistra e Rifondazione Comunista.

Il corteo davanti al Giardino Pubblico (Bruni)
Il corteo davanti al Giardino Pubblico (Bruni)

Tra cartelli e striscioni si sono lette le scritte «Stop massacro a Gaza», «Trieste non è complice», «Per un mondo libero da guerra e genocidio», «Al di là del mare c’è un popolo fratello», «Studenti contro il genocidio» e riferimenti basagliani («Marco cavallo lotta per tutti gli esclusi») . A sorvegliare il corteo presenti Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia locale.

La mobilitazione in porto

Circa mille persone hanno preso parte al presidio del Varco 4 del Porto in molo Settimo. L’ingresso dello scalo, come preannunciato, è bloccato. L’iniziativa è organizzata da Usb Trieste.

Nuovo presidio al porto di Trieste per Gaza: i manifestanti al Varco 4

«Non siamo disponibili alla complicità dello Stato – così Sasha Colautti, componente dell'esecutivo provinciale – viva la resistenza palestinese. Questa è la giornata del blocchiamo tutto, come lo è stata quella del 22 settembre. L’interesse è fermare ciò che muove il commercio e i luoghi di produzione complici di Israele. Perché nei porti italiani arriva la merce di Israele, comprese le armi come succede ad esempio a Ravenna. Quello è uno Stato che sta massacrando le persone in Palestina».

Il Varco 4, quello principale, è dunque interdetto. I camion vengono respinti, o comunque prendono altre deviazioni prima dell’ingresso a Trieste.

Alcuni tir entrano dal Varco 1 in Riva Traiana. Ma i manifestanti nel corso della giornata potrebbero bloccare anche quell’ingresso.

I manifestanti hanno al momento stabilito di rimanere a presidiare il Varco 4, dove peraltro stanno affluendo sempre più persone. La decisione su eventuali iniziative diverse – avviare un corteo o possibile blocco del Varco 1 – sarà ufficializzata in un secondo momento.

Disagi al traffico per i veicoli che percorrono la Gvt in direzione del centro incolonnati con una parte di tir diretti in molo Settimo.

L’ingresso del Varco 4 del molo Settimo è monitorato da una ventina di Carabinieri in tenuta anti-sommossa e da una decina di poliziotti. Nessuna tensione al momento. «Sarà un blocco vero – ha ripetuto Colautti parlando al megafono –. Blocchiamo tutto».

Le parole della Regione

Nel frattempo, dopo la manifestazione di giovedì sera è intervenuta la Regione, per tramite dell’assessore alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti.

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«La manifestazione pro Pal di giovedì ha bloccato la città di Trieste illegalmente non ottemperando a quanto previsto dal Testo Unico delle Leggi sulla pubblica sicurezza e se è vero che solo una parte del corteo ha compiuto violenze assaltando la stazione ferroviaria, è altrettanto vero che tutti coloro che stanno invocando la “Palestina libera dal fiume fino al mare”, slogan purtroppo ripetuti oggi al corteo Cgil, inneggiano di fatto alla cancellazione di Israele e del suo popolo», queste le sue parole.

«Mi domando –  ha rilevato Roberti – a cosa si sia riferito lo striscione che apriva la manifestazione e che recitava “al fianco della resistenza palestinese” se non un sostegno all’organizzazione terroristica di Hamas. E attenzione a chi soffia sul fuoco perché poi i più esaltati possono dare adito a eventi pericolosi dall’esito imprevedibile».

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