Menis rompe gli indugi e prepara la sua lista

«Ho sbagliato». «Ho sbagliato» «Ho sbagliato». Paolo Menis, portavoce comunale del Movimento 5 Stelle, lo ripete tre volte a un attivista che gli chiede ancora conto della sua dichiarazione di voto per Andrea Ussai nel 2013. Avviene durante l’incontro di presentazione all’aperto dell’iniziativa Progetto Trieste 5 Stelle in via San Nicolò al riparo - si fa per dire - dai refoli di bora. È possibile che tutto il problemi del MoVimento triestino nascano allora. Non si sa se la dichiarazione di voto di Menis spostò quel tanto di voti che che consentirono a Ussai di entrare in Consiglio regionale lasciando fuori dalla porta Paolo Sabrina Sabia. E questo, la signora Zullo (nel frattempo si è sposata con l’europarlamentare veronese) non deve averglielo mai perdonato fìno in fondo. Uno vale uno. Ma uno non vale l’altro
Non si tratta del solo errore di Menis. Un’altro (incomprensibile con il senno di poi9 l’ha fatto quando lo scorso febbraio, assieme all’altro portavoce comunale Stefano Patuanelli, ha annunciato la non ricandidatura indicando la Sabia come sindaco. E lei ha preso la nomination talmente sul serio accorciando i tempi della sua investitura (ha già inviato la sua lista ai primi di settembre nonostante la certificazione non arriverà prima del 2016). E ora Menis (iscritto al M5S dal lontano 2005»), il volto più conosciuto dei grillini a Trieste assieme a Patunelli, si trova a dover rincorrere programma e candidatura per salvare il MoVimento dalle mire della organizer del Gruppo Beppe Grillo Trieste. La cosa curiosa è che la candidata Sabia non può usare il simbolo del Movimento essere nella disponibilità solo dei portavoce. «Stiamo vivendo giorni travagliati - ammette Menis -. Sono successe alcune cose all’interno del meetup che ci hanno costretti ad aprire una nuova strada che può portare anche a un’altra lista». Menis si fa forte della parole pronunciate a Trieste da Alessandro Di Battista («Per il MoVimento 5 stelle è più importante il cosa, non il chi. A Trieste vinceremo con un programma non con un nome»). A sostenere l’iniziativa di Menis c’erano ieri il consigliere regionale Ussai («Il M5S deve portare avanti le idee non le persone»), il consigliere comunale Paolo Bassi (passato al MoVimento dall’Italia dei valori) e Patuanelli nel suo ruolo super partes, ma non troppo. Ci sono poi una cinquantina di attivisti accordi alla statua di Saba nonostante la bora e diversi cittadini che compilano il questionario che serve a mettere a punto il programma da completare entro l’anno. «In ogni caso non ci sarà nessuna lista al di fuori del M5S - chiarisce Menis -. Ci confronteremo sul portale di Grillo e se vincerà l’altra lista la sosterremo ». Il prossimo incontro di Progetto Trieste 5 Stelle si terrà mercoledì 14 alle 20.30 al White Cafe di via Genova. Giusto il giorno dopo a quella della Sabia nella falegnameria di via Giarizzole. «Faremo un incontro alla settimana» assicura Menis. Stavolta un altro errore sarebbe davvero troppo. fa.do.)
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