Missoni non cede agli arabi: «Il gruppo resta italiano»

MILANO. Il maglione a zig-zag resta italiano. Almeno per ora. A smentire le voci di vendita del marchio più colorato della moda italiana alla famiglia reale del Qatar, è intervenuta con forza Angela Missoni, figlia dei fondatori Ottavio e Rosita, respingendo in un’intervista al Sole 24 Ore ogni ipotesi di cessione. L’indiscrezione di una possibile trattativa – trapelata dal sito di news finanziarie “Merger Markets”, ma nell’aria da più di un anno - ha comunque fatto rumore ai piani alti delle griffe, proprio nei giorni in cui i big del settore sono riuniti a Milano per le sfilate della Fashion Week. Non stupisce l’interesse dei qatarini per l’abbigliamento di lusso Made in Italy, visto che, dopo aver acquisito Valentino da Permira, la settimana scorsa il fondo Mayhoola for Investments ha comprato il pacchetto di maggioranza (65%) del gruppo vicentino Forall, che deteneva il brand Pal Zileri.
La famiglia non cede il passo, dopo aver zittito in più occasioni, e anche recentemente, ogni speculazione sull’ipotesi di un passaggio di proprietà a seguito della scomparsa di Ottavio (ricordato il 10 febbraio a Palazzo Grassi a Venezia) e del figlio Vittorio nel tragico incidente area di Las Roques, in Venezuela. Missoni collabora da circa un anno con il fondo della famiglia reale del Qatar, dopo aver trasferito a Mahyoola la licenza del marchio della linea di pret-a-porter per donna M-Missoni. Secondo alcuni analisti, Missoni potrebbe integrarsi bene con Valentino, e consentire agli emiri del Qatar di avere un armadio di lusso completo da offrire ai clienti asiatici. Tutte prospettive prive di fondamento, secondo Angela Missoni. La quale ha smentito anche l’idea di una cessione parziale, di alcune quote di minoranza sul capitale. Anzi, la società punta ancora sulla famiglia, con due dei nove eredi di terza generazione già inseriti in azienda: Margherita, figlia di Angelo, 30 anni, a capo della divisione accessori, e Ottavio, figlio di Vittorio.
In casa Missoni, a Sumirago, in provincia di Varese, l’amministratore delegato Alberto Piantoni, sta lavorando al cantiere dell’espansione internazionale attraverso la crescita di negozi monomarca. «La famiglia resterà proprietaria al 100%. In agenda non ci sono né la quotazione in Borsa né l’ingresso di nuovi soci», ha detto Piantoni alla Reuters. Il piano di sviluppo passa per l’apertura di nuovi negozi all’estero: due in Turchia, uno in Russia e un altro in India, con una trattativa in corso per una joint venture in Cina, che rappresenta un ritorno a Pechino, dopo essere usciti dal mercato nel 2011. L’obiettivo è aumentare la quota delle vendite dirette nel retail, che oggi valgono appena il 20% del totale del giro d’affari. Dopo tre anni di ricavi stabili, a circa 150 milioni di euro (comprese le licenze) e un Ebitda del 12%, il 2014 dovrebbe essere l’anno di ritorno alla crescita, stimata intorno al 5% di fatturato e di qualche punto anche sugli utili. Cattive notizie invece sul fronte degli hotel, dove Missoni ha vestito alla moda due alberghi: uno a Edimburgo e l’altro a Kuwait City. L’accordo di licenza con la compagnia belga Rezidor Hotel Group per lo sviluppo e la gestione del marchio “Hotel Missoni” non sarebbe stato rinnovato. Rezidor sta per lanciare due nuovi brand (Radisson Red e Quorvos) e ha chiuso la porte alla collaborazione con il marchio Missoni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo