Monfalcone avrà copertura h24 per le ambulanze, l’opposizione: «Sono solo annunci elettorali»

Dopo quattro mesi la promessa dell’assessore alla Salute si concretizza con tre nuovi mezzi. Moretti (Pd): «Si rischia lo spostamento dell’automedica dall’altipiano carsico»

Tiziana Carpinelli

A tre giorni dal voto amministrativo, mentre la cittadinanza si predisponeva alla convocazione dei seggi, l’assessore alla Salute Riccardo Riccardi aveva calato l’asso: la «soluzione» al rafforzamento del soccorso pre-ospedaliero, con la «dotazione di un’automedica al San Polo».

Riccardi aveva corroborato l’affermazione in piazza Oberdan spiegando che il Comitato emergenza-urgenza stava «rivedendo e aggiornando l’assetto dei mezzi», con l’inserimento dell’ospedale cittadino in un contesto d’area. E che il presidio sarebbe stato attrezzato nei tempi necessari.

Ebbene, a quattro mesi dall’annuncio, di cui il centrosinistra aveva rilevato il «perfetto tempismo, con un annuncio dal sapor elettorale», la promessa si concretizza. «Con l’attivazione di tre nuove ambulanze sul territorio potenziamo la capacità di risposta all’emergenza sanitaria nelle aree montane e costiere, rafforzando la rete dei soccorsi e l’assistenza ai cittadini – ha battuto una recente agenzia regionale, riportando la dichiarazione di Riccardi –: a Monfalcone sarà estesa sulle 24 ore l’operatività dell’ambulanza di base».

In pratica si coprirà la fascia dalle 21 alle 7, prima scoperta e di cui a gennaio s’era sollecitata l’attivazione pure a seguito di alcuni fatti di cronaca. La novità fa il paio con un primo mezzo avanzato (Als 8-20) già operativo a Sappada d’estate e in servizio fino al 30 settembre e un secondo (Als 20-8) in arrivo ad Ampezzo fino a fine 2025. Un occhio ai monti e uno al mare, dunque. «Gli interventi di questi mesi – sempre Riccardi – consentiranno di stabilire il beneficio per il prosieguo delle attività».

E ancora: «La messa in servizio di queste tre ambulanze ci consentirà di valutare sul campo la capacità dei mezzi e di potenziare l’assistenza: il sistema di emergenza-urgenza del Fvg è attento ai bisogni dei cittadini, anche in contesti sulla carta complessi».

La novità fa raddrizzare le antenne del centrosinistra, col capogruppo dem Diego Moretti: «Riccardi ha annunciato l’aumento della copertura dell’ambulanza Bls, composta da un autista soccorritore e due operatori con formazione di base, che oggi staziona a Monfalcone dalle 7 alle 21. Sarà in via sperimentale sulle 24 ore, fino alle 7 del giorno successivo. Ricordo però sommessamente che la Terza commissione del Consiglio regionale, il 19 dicembre 2023, espresse a maggioranza parere positivo alla delibera 1913 del primo dicembre, dove a pagina 16 si dava mandato al Comitato emergenza-urgenza di definire, entro sei mesi dall’entrata in vigore dell’approvazione dell’atto, “un’evoluzione dell’assetto dei mezzi di soccorso”».

Ebbene, a distanza di 20 mesi da quel sì «nulla però s’è mosso ed è stato fatto, solo sono arrivati da Riccardi due annunci: l’ultimo e quello di aprile, guarda caso qualche giorno prima che si votasse qui».

«Oggi – prosegue Moretti – sul territorio giuliano-isontino sono presenti tre automediche, a Trieste città e Gradisca sulle 24 ore e un’altra sull’altipiano carsico per l’attività solo diurna. Non vorrei che alla fine si togliesse l’automedica sull’altipiano e si aggiungesse a Monfalcone l’automedica solo in periodo diurno, cioè quella che ora copre l’altipiano carsico: è chiaro che, se fosse così, gli annunci di Riccardi sembrerebbero più un bluff che scelte di carattere strategico». Infatti «si è scelto di prolungare l’orario di servizio di un mezzo base Bls anziché valutare il prolungamento di orario di un mezzo Als, con infermiere, autista e volontario-soccorritore già in servizio a Gradisca dalle 7 alle 21».

Per il dem quest’area ha alta densità abitativa e infrastrutture, con fabbriche e numerose aziende, sicché le parole di Riccardi «fanno presagire uno spostamento, in tempi sconosciuti, dell’automedica dall’altipiano all’area isontina, a giustificazione degli interventi sanitari, ancora troppo pochi, abbinata all’ampliamento “h24” del mezzo Bls annunciato». E il Pronto soccorso del San Polo è il quarto in regione per attività, con più di 46 mila accessi l’anno, e serve la Bassa e il Carso. A oltre nove anni dall’approvazione del Peu, il Piano emergenza-urgenza, c’è «bisogno d’un aggiornamento», ma le modifiche allo studio del Comitato tecnico «andrebbero rese note».

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