Monfalcone, Anna supera il virus a 92 anni dopo due ricoveri in ospedale

MONFALCONE A oltre un anno dalla comparsa del virus e dopo mesi di mini e maxi lockdown, nello scenario deprimente delle 100 mila morti abbondantemente superate in Italia, una buona notizia arriva da via Roma: nonna Anna Russo, 92 anni suonati, precipitata nel baratro del Covid-19 a un’età in cui si rischia davvero di non farcela, ricoverata una prima volta a Gorizia, dimessa e poi di nuovo trasferita al Maggiore di Trieste, quindi riacciuffata per i capelli dai medici e ora felicemente a casa, sana, è la testimonianza vivente che il coronavirus si può sconfiggere. Anche se si hanno le rughe, i capelli bianchi e il corpo non è più quello di quando si era ventenni.
Vedova e mamma dei fratelli Buonocore, noti per la pizzeria al Gambero, da 38 anni a Ronchi dei Legionari, praticamente un’istituzione, e il Pane e vino di via Roma, in centro città, Anna Russo, originaria della Costiera amalfitana (Tramonti, paese della piazza), ma da decenni trapiantata in zona per seguire i figli, è tornata a casa ormai da settimane e, fa sapere, sta discretamente bene. Anzi, indizio che la salute è superba, stando a quanto raccontano i figli, è che quando vede qualcosa che non va, si fa sentire, eccome. «Da mamma, sgrida se qualche dettaglio non l’aggrada – spiega Beppe, titolare del pub all’angolo di via Roma –, ma noi siamo felici che abbia superato la malattia. Mia mamma è una donna d’un pezzo, ha partorito cinque figli e li ha tirati su, seguendoli nelle attività. Per dire: prima del Covid, scendeva giù al locale e, pur novantenne, si metteva a pelare patate e tagliare melanzane e pomodori, per dare una mano nel mio locale». Cuore di mamma. «Ha un temperamento forte – prosegue Beppe – e, devo ammetterlo, dopo il virus è tornata più forte di prima, arzilla. Certo, subito dopo la malattia era un po’ svanita, ma poi si è ripresa alla grande. Perfino i dottori si meravigliano di come ha reagito. Per me è resuscitata!». «Ho voluto raccontarlo – conclude Beppe – per mandare un messaggio di speranza, di incoraggiamento in questi tempi bui».
In definitiva, non è ciò che di brutto capita nella vita a contare, ma come lo si affronta. —
Ti. Ca.
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