A Monfalcone intesa bipartisan su amianto e Fincantieri: «Una giornata storica»

Dopo sei ore di Consiglio passa all’unanimità una mozione unitaria che sollecita un confronto con l’azienda sui rischi del subappalto e la revisione del decreto-vergogna

Tiziana Carpinelli
Il sindaco di Monfalcone Luca Fasan
Il sindaco di Monfalcone Luca Fasan

I miracoli, a volte, succedono. La conclusione di un Consiglio che si spegnerà solo sei ore dopo è che l’Aula di Monfalcone, su Fincantieri, non ha colori: porta a casa una mozione unitaria. Al vaglio del voto, passa infatti all’unanimità dei 21 presenti e fa pure ammenda con la brutta pagina della mancata convergenza sull’amianto.

L’accordo giunge perfino sul decreto-vergogna, per mesi argomento tabù e ora non più. Trionfale, il sindaco Luca Fasan: «Una giornata tra le più importanti». Butta lì un «ai Cosulich questo sarebbe piaciuto», ché «ne esce una città più robusta». E «un Consiglio più forte: restituisce la dignità forse persa nel tempo».

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Operai all’esterno del cantiere in una foto di Katia Bonaventura

Insomma, sul cambiamento che la costruzione di navi più grandi a Panzano prospetta, col passaggio dalle attuali 175 mila a 226 mila tonnellate e nell’insito rischio di alimentare ulteriormente il subappalto extracomunitario, centrodestra e centrosinistra la pensano uguale.

E impegnano ora la giunta a «sollecitare Fincantieri ad avviare un confronto trasparente e strutturato, in coerenza con la policy aziendale e le priorità indicate» nell’atto. Ad «assumere», poi, «ogni utile iniziativa» e a chiedere – punto delicatissimo – «al Parlamento e al Governo di procedere all’abrogazione del dl 34/2023», appunto il decreto-vergogna. Apoteosi.

L’esito arriva dopo che la relatrice della Lega Anna Cisint e per l’opposizione il capogruppo dem Diego Moretti hanno esposto le rispettive mozioni. E dopo che il presidente d’Aula Gabriele Bergantini, rilevando «la volontà congiunta di arrivare a un testo unico», decreta la sospensione per tentare una quadra in Capigruppo.

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Il cantiere di Monfalcone (Bonaventira)

Al rientro è il suo vice Alessandro Saullo (Mcs) a prender parola: «Un buon segnale per la città essere in grado di trovare una sintesi efficace al di là delle differenze legittime, ma pur sempre nella consapevolezza che un simile livello di tensione sociale, economica e di prospettive finanziarie è necessario abbia risposte straordinarie. Attraverso l’intervento forte sull’azienda e sulle istituzioni chiamate a trovar soluzioni». «Positiva», allora, la disponibilità della maggioranza a integrare il testo. «Pure per noi resta centrale rivedere il sistema produttivo di Fincantieri, altrimenti è impossibile affrontare problemi diventati in 20 anni da tendenziali a organici». Cruciale per la minoranza la richiesta «alla società e al Governo di interventi strutturali per mitigare il mercato-affitti» e di «servizi a sostegno della genitorialità e dell’emancipazione rosa».

Al centro, il tema primario posto da Cisint e avallato da Mcs «sulla questione della legalità, anche per quello che s’è visto nel filmato». Parentesi: a corredo della mozione, Cisint allega un video sul «rischio estorsivo» riprodotto in Aula. La testimonianza anonima, perché con identità coperta dell’intervistato, camuffato perfino nella voce, di un ex lavoratore e della sua denuncia sul caporalato, con la “prassi” della restituzione di parte del salario (citati «mille» euro su totali 2 mila in busta) al datore o il versamento di «500-600 euro per iniziare a lavorare». L’uomo, venuto da un campo profughi di Napoli, afferma pure d’aver subìto un pestaggio in città e ritorsioni familiari in Bangladesh. Cisint inoltrerà il video alla «Commissione antimafia».

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Polizia davanti all’ingresso dello stabilimento di Panzano durante un presidio. Foto Bonaventura

«Importante», dunque, «dire che la legalità dev’essere al centro di tutti i processi di produzione e non è possibile deresponsabilizzarsi», ancora Saullo sul voto favorevole di Mcs. Come quello della civica fasaniana: Sabina Cauci a suggerire che «il gigantismo produttivo potrebbe comportare peggioramenti sulla qualità dell’aria», sicché urgeranno «monitoraggi». Poi il dem Diego Moretti: «Quando si arriva a una mozione unitaria è un successo di tutti». Pure per Fratelli – così Luis Resuli – «un momento molto importante di stesura» e «un passo avanti» per Francesco Volante di FI.

A tirare la riga, però, Cisint: «Una partita importante e difficile. Si apre ora un percorso molto complesso, ma aver detto tutti insieme che noi riteniamo questi aspetti fondamentali per il futuro, credo sia decisivo. Nella mediazione qualcosa si lascia, ma anche si prende. Il sistema produttivo ha superato ormai la possibilità d’esser tollerato: i subappalti generano problematicità che stanno esplodendo. La testimonianza del video, l’emblema del coraggio».

Già nell’introduzione non è stata tenera con Fincantieri, smantellandone l’innovazione («Non sono tecnologia cinque apparecchi che sostituiscono i saldatori: io non c’ho creduto dal primo giorno») e gli intenti («una roba è ciò che si scrive, un’altra ciò che si fa»). Perfino il percorso didattico in tandem: «Un solo assunto dal Pertini, pur essendoci altre disponibilità». E il clou: «Quanto accaduto dal 2005 a oggi ha massacrato il tessuto della città».

La mozione unitaria «sarà inviata a tutti i parlamentari del Fvg, al governatore e al presidente del Consiglio, nonché alle Rsu». «Nasce oggi una vertenza – ha scandito Cisint – perché questo è un documento, ma poi ci sono le azioni. E c’è tutta l’intenzione di verificarne i passaggi: non si può camminare verso scelte decisive, senza che condivisione territoriale». E quindi l’impensabile: «Potremmo ritrovarci almeno una volta l’anno per il controllo degli obiettivi: siamo tutti impegnati, Moretti in Regione, io in Europa». È sposalizio politico, ormai. —

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