Il crollo in via dell'Eremo (Bruni)
Il crollo in via dell'Eremo (Bruni)

La conta dei danni dopo il nubifragio a Trieste: frane, buche e allagamenti

Gli interventi dei vigili del fuoco sono proseguiti tutta la notte, con il rinforzo dei colleghi di Gorizia. Manto stradale sollevato in via Romagna e via Revoltella, smottamento in via dell’Eremo

Maria Elena Pattaro

Sono proseguiti per tutta la notte tra martedì 2 e mercoledì 3 settembre gli interventi dei vigili del fuoco di Trieste per le centinaia di richieste di soccorso legate al violento nubifragio che ha colpito l’intero territorio nella serata di martedì.

Una sessantina i soccorsi portati a termine dalle squadre dei pompieri triestini supportati da una squadra giunta in rinforzo dal comando di Gorizia.

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Alle 7.20 di mercoledì mattina rimanevano ancora da gestire una quarantina di richieste, giunte dal Nue 112 come differibili.

Soltanto nelle prossime ore sarà possibile fare un bilancio più preciso dei danni e dei disagi causati dal maltempo. E il sentore è che saranno parecchi. 

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Le Rive di Trieste allagate. Foto Lasorte

Gli interventi

Nel corso della nottata sono state evacuate alcune case per dissesto e detriti: una in via Belli, l'altra in strada nuova per Basovizza.

La Polizia locale sta intervenendo per il ripristino della viabilità dopo i danni legati ai tombini saltati in tutta la città, crolli di muri e detriti e buche: in particolare si registra il sollevamento del manto stradale in via Romagna e in via Revoltella e lo smottamento in via dell’Eremo dove un muro è crollato danneggiando due auto parcheggiate.

Il crollo in via dell'Eremo (Bruni)
Il crollo in via dell'Eremo (Bruni)

Proprio a causa dello smottamento di via dell’Eremo, il tratto di strada tra via D'Angeli e via Sinico è stato chiuso.

In via Commerciale 13 risultano pietre sulla carreggiata, in via Revoltella 109 è stato segnalato un muro pericolante ed è stato istituito il senso unico alternato nei pressi dell'intersezione con la via D'Angeli per sollevamento del manto stradale

In via di Romagna sono state segnalate alcune buche sulla strada legate al sollevamento del manto stradale.

In questo tratto la Polizia locale è intervenuta nella mattinata di oggi: i lavori di riasfaltatura sono terminati attorno alle 9. 

Il nubifragio

Il maltempo ha sferzato la città dal tardo pomeriggio di martedì, quando il bollettino della Protezione civile dava allerta gialla. Eppure la potenza del nubifragio ha superato ogni pronostico, per intensità e durata. Al punto da mettere la città in ginocchio.

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Nel giro di un’ora, tra le 19 e le 20, al molo Fratelli Bandiera sono caduti quasi 43 millimetri di pioggia, stando ai dati Arpa. Rovesci ancora più abbondanti nei rioni. «Il radar ha stimato valori superiori, dell’ordine dei 100 millimetri nella zona tra Servola, Campanelle, San Giovanni e Rozzol. Valori confermati dalle reti amatoriali disponibili in rete», scriveva sui suoi profili social Fabio Scoccimarro, assessore regionale all’Ambiente.

 

La cella temporalesca ha colpito a più riprese, dal tardo pomeriggio – appunto – fino a tarda sera. Una raffica di rovesci, accompagnati da tuoni e fulmini, che non permetteva al sistema fognario di riprendersi mai del tutto tra uno scroscio e l’altro.

Città in ginocchio

Il secondo round è stato ancora peggiore: tra le 21.07 e le 21.23 sono caduti 21 millimetri di pioggia. Ventuno millimetri in soli 16 minuti, con il rischio concreto di mandare ko la viabilità cittadina. In via Mazzini – punto critico in caso di allagamenti – persino l’autopompa dei Vigili del fuoco procedeva lentissima, con le ruote immerse in 30 centimetri d’acqua.

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Se i numeri danno la misura del nubifragio, le immagini ne restituiscono l’impatto concreto sulla città.

C’è lo smottamento in via dell’Eremo, dove una vettura è rimasta schiacciata sotto una colata di fango che ha trascinato con sé un muretto e una recinzione e ci sono i negozianti di via Mazzini bloccati fino a tarda sera nei locali a sperare che le paratoie installate alla vigilia bastassero ad arginare la bomba d’acqua.

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A Roiano via degli Apiari si è trasformata in un torrente fangoso, ma ci sono state anche cascate in via Tor San Piero e via Cantù. Viale Miramare era sommerso, al punto da risultare impraticabile. Lo stesso vale per la zona attorno alla stazione, dove ogni sera si radunano decine di migranti.

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