Olivi ammalati in Istria non è colpa della Xylella

POLA. Per il momento gli olivicoltori istriani possono tirare un sospiro di sollievo, ma è proibito abbassare la guardia. Si potrebbe sintetizzare cosí la situazione venutasi a creare in seguito all'a...
Farmer spreading manure in an olive grove
Farmer spreading manure in an olive grove

POLA. Per il momento gli olivicoltori istriani possono tirare un sospiro di sollievo, ma è proibito abbassare la guardia. Si potrebbe sintetizzare cosí la situazione venutasi a creare in seguito all'allarme sul terribile batterio fitopatogeno Xylella fastidiosa che nel meridione d'Italia ha distrutto tantissimi olivi. E il peggio è che non è stato ancora trovato il rimedio per combatterlo.

Si temeva che fosse proprio questo batterio la causa dell'essiccazione di rami e in certi casi di olivi interi, sia giovani che vecchi, in alcuni oliveti dell' Istria meridionale. Invece per fortuna le analisi in laboratorio hanno dato risultato negativo. Per la precisione sono stati prelevati 16 campioni di olivi nei campi di Dignano, Fasana, Gallesano e Peroj e tutti hanno reagito negativamente al test della Xylella fastidiosa. Lo ha reso noto l'agronomo dignanese Franko Raguz che ha seguito le analisi presso l'Istituto nazionale per la tutela della flora di Zagabria.

Per il momento dunque la minaccia è scongiurata. Ma la guardia non va abbassata. Il terribile batterio infatti rappresenta una minaccia costante per cui si deve puntare soprattutto alla prevenzione. Per il timore che possa arrivare in Istria proprio dall'Italia meridionale, le piantine di olivo provienienti da quelle parti verranno sottoposte a quarantena, un provvedimento come dicono gli esperti, già adottato nell'Italia del nord. Però il batterio viene veicolato anche dagli insetti, soprattutto dalla cicala sputacchina che solitamente infetta anche la barbabietola da zucchero, il trifoglio e altre colture.

Nell'Istria meridionale comunque rimane un mistero la causa di questa ultima ondata di malattia degli ulivi. Ormai da qualche anno a questa parte, gli olivicoltori devono seguire giornalmente lo stato di salute delle piante perché i parassiti sono sempre in agguato. Due anni fa il raccolto era stato danneggiato dal 20 all'80% dalla rinchite che aveva colto impreparati i produttori istriani. (p.r.)

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