Tracce rosse fuori dall’appartamento di Granieri: si indaga per omicidio a San Luigi
Le tracce sono state rinvenute sulle scale, lungo il corrimano, sul muro e sulla porta al penultimo piano: acquisiti anche due dispositivi dall’abitazione, forse due telecamere

Tracce rosse e ancora fresche, si presume di sangue. Sono state scoperte venerdì mattina all’interno della palazzina al civico 16 di via Machlig, dove giovedì è stato trovato morto in casa il settantatreenne triestino Nicola Granieri. Le tracce sono state rinvenute sulle scale, dopo l’ammezzato in cui abitava la vittima, lungo il corrimano, sul muro e sulla porta al penultimo piano, cioè il terzo.
La scientifica ha raccolto e repertato le macchie rosse rinvenute all’interno della palazzina. Acquisiti anche due dispositivi, all’apparenza piccole telecamere, collocati nell’appartamento. Sono in corso accertamenti per verificarne il funzionamento.
Si indaga con la chiara ipotesi dell’omicidio. Sul posto stanno operando la Polizia scientifica di Trieste e di Padova, insieme alla Squadra mobile diretti dal pubblico ministero Andrea La Ganga.
Erano circa le 14.30 di giovedì quando si è diffuso l’allarme: un amico della vittima, preoccupato di non aver più sue notizie, è entrato nell’appartamento – di cui sembra avesse le chiavi – e ha scoperto il cadavere. A quel punto ha allertato i soccorsi. Granieri era deceduto già da ore.
La scena che appariva attorno al cadavere e nel resto dell’abitazione ha destato da subito molti sospetti. Il primo: alcuni cassetti dei mobili del soggiorno erano aperti e svuotati. Così come gli armadi, sia quelli della camera che del corridoio. Non solo. Sempre nel corridoio è stata rivenuta una scatola scoperchiata, anche questa vuota. Come se qualcuno si fosse messo a cercare alla rinfusa nei mobili e avesse portato via ciò che c’era dentro.
In casa, a cominciare dal soggiorno, non sarebbe stata riscontrata una chiara zona di impatto: in altri termini gli investigatori della Scientifica non hanno rilevato un punto preciso, come ad esempio lo spigolo di un mobile o una maniglia, che l’uomo potrebbe aver colpito mentre cadeva.
Tutti elementi che, messi insieme, hanno fatto pensare alla presenza di almeno un’altra persona in quell’alloggio. E anche a una brutale aggressione, forse con un oggetto contundente.
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