Ora il giardino Viatori diventa caso di studio Esperti da tutta Europa

Sarà al centro della riflessione sul pensiero architettonico promosso da lunedì a venerdì all’università di via Alviano
Bumbaca Gorizia 21.05.2017 Giardini Aperti Viatori © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 21.05.2017 Giardini Aperti Viatori © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Sempre più internazionale, ma con uno sguardo locale. Da lunedì a venerdì l’università di via Alviano ospiterà il workshop internazionale Thinking Architecture. La cinque giorni dedicata agli studenti - aperta anche ai professionisti e alla cittadinanza - vedrà la partecipazione di ospiti da Italia, Slovenia, Francia e Spagna. Con docenti e professionisti di diversa scuola e provenienza, 120 studenti saranno impegnati ad accordare la ragion pratica a una riflessione sullo stato dell’arte e dell’architettura per valorizzare il Giardino Viatori e le aree limitrofe.

Il programma deve essere piaciuto particolarmente agli addetti ai lavori, perché, in media, l’iniziativa di fine anno accademico registrava solo una ventina di iscritti.

I workshop integrati di progettazione fanno parte della didattica 2018 e si svolgeranno alla mattina dalle 10.30 nell’aula magna e dalle 14.30 proseguiranno negli atelier del secondo e terzo piano. Le conferenze valide per la formazione continua professionale daranno due crediti agli iscritti all’Ordine degli Architetti.

Lunedì l’apertura è affidata all’architetto Milan Tomac dello studio Enota di Lubiana. Martedì protagonista dell’incontro dal titolo “Habitus” sarà Isabel Hérault dello studio Hérault Arnod. Albert de Pineda, fondatore di Penearq, parlerà giovedì de “L’esercizio dell’architettura”. “L’emblema: il canone segreto” è invece il titolo dell’incontro di giovedì con Gianluca Frediani. Venerdì sono previsti invece due incontri: alle 10.30 “La cosa mancante” con Špela Hudnik, fondatrice con Peter Vezjak di Monochrome Arhitekti, e alle 12 “Il pensiero acrobatico” con Giovanni Fraziano, responsabile scientifico del progetto e presidente dell’associazione “Stazione Rogers”.

Le sessioni di lavoro, a partire dalle 14.30, comprenderanno lunedì la presentazione del tema e dei progetti di riferimento, gli abbinamenti, la divisione in classi e la costituzione dei gruppi di lavoro, nei giorni successivi le azioni di contestualizzazione, concezione ed elaborazione del progetto. venerdì i lavori avranno termine con l’esposizione degli elaborati.

«È un grosso sforzo ma tutto questo si fa per dare un respiro sempre più internazionale all’Università di Gorizia e dare motivazioni ai ragazzi», spiega l’architetto Claudio Meninno.

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