Ossola: «Il centenario mi emoziona»

Il curatore del festival: «Lo sento come una responsabilità aggiuntiva. Spero di onorare al meglio la città di Gorizia»
Di Alex Pessotto
Bumbaca Gorizia -21-05-09- spettacolo futurista in auditorium - Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia -21-05-09- spettacolo futurista in auditorium - Foto di Pierluigi Bumbaca

Ci siamo. Gorizia, da oggi, è ancor più capitale della Grande guerra e lo sarà almeno per le giornate di èStoria. Il merito è tutto, o quasi, ad Adriano Ossola. Ha saputo veder lontano, tracciato una via, raggiunto un’eccellenza. “Chapeau”. Oggi il prologo della kermesse. Alle 21, al Kulturni Bratuž, ci sarà il Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro a eseguire pagine per lo più di autori contemporanei, nella prima parte, e, nella seconda, i Canti rocciosi di Giovanni Sollima. Ma ci sarà anche John Hemingway, nipote di Ernest, a parlare con il giornalista Roberto Covaz. E saranno proiettati filmati esclusivi sulla Grande guerra a Gorizia ritrovati al FilmArchiv di Vienna. L’appuntamento ha per titolo “Di passi d’ombre memori...”, verso di Ungaretti. È “solo” il prologo. Seguiranno giorni impegnativi, specie per gli organizzatori, a formare la decima edizione di èStoria, dal titolo Trincee.

La più importante? «Ogni edizione è importante - chiosa Adriano Ossola - ma questa lo è in maniera particolare. Vivi sempre èStoria con grande senso di responsabilità, sai che stai spendendo denaro pubblico al fine di bene rappresentare il nome della tua città e della tua regione davanti ad una platea nazionale. E, in questa occasione, c’è la memoria del centesimo che abbiamo scoperto essere profondamente sentita nel tessuto locale. Mi sento più emozionato del solito proprio perché ricordare i cento anni della Grande guerra è una responsabilità aggiuntiva. Prima che nascesse èStoria, con amici si discuteva di come, un domani, sarebbe stata la nostra generazione ad avere la maggiore responsabilità per quanto riguarda le celebrazioni del centesimo: ebbene, quel momento ora è arrivato». Onori a Ossola. Ma, naturalmente, anche oneri, o, se vogliamo, preoccupazioni. «Non dovrebbe essere lo stesso tempo inclemente dell’anno scorso e ciò mi solleva. Anche riguardo il concerto di Uto Ughi di domani, sul Monte Santo, negli ultimi giorni ho trovato una perfetta sintonia con il comune di Nova Gorica: lungo la strada dovrebbe esserci del personale a far sì che lo scorrimento del traffico avvenga nel migliore dei modi possibili visto che tale scorrimento sarà in parte con bus navetta e in parte libero. Sarà opportuno arrivare per tempo». Ossola ringrazia «tutto lo staff formato da un gruppo straordinario di collaboratori e le istituzioni che hanno creduto a èStoria, diventata una delle principali manifestazioni legate al mondo del libro in Italia e la manifestazione di riferimento, sempre in Italia, per quanto riguarda il mondo della divulgazione storica parlata, non scritta. Ha, penso, in questi dieci anni, dato un po’ di prestigio alla città anche grazie al credito che si è guadagnata ma l’ultimo ringraziamento è proprio verso la città e verso tutti coloro che ci hanno seguito».

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