Palazzo Brunner torna a casa: sarà la Fondazione a sistemarlo

Lo storico palazzo Brunner e l’area archeologica adiacente dove sorgono i resti dell’antico anfiteatro, l’area ex Sandrigo (lungo la sponda orientale del porto fluviale) e l’area ex officine Moro (a nord del Foro) sono stati conferiti in uso alla Fondazione Aquileia.
I verbali sono stati firmati nei giorni scorsi alla presenza del presidente della Fondazione, Antonio Zanardi Landi, e della Soprintendente per l’archeologia, belle arti e paesaggio Fvg, Simonetta Bonomi. La notizia è stata ufficializzata in municipio, durante un’assemblea per condividere con i residenti i progetti in cantiere e per fare il punto sui lavori di valorizzazione e riqualificazione. Il presidente di Fondazione Aquileia ha sottolineato l’importanza strategica di palazzo Brunner, che si affaccia su aree archeologiche di grande importanza. «Il seicentesco edificio – ha evidenziato Zanardi Landi – versa in uno stato di estremo degrado e necessita di interventi urgenti per scongiurare un crollo del tetto, danneggiato da infiltrazioni d’acqua. La Fondazione si adopererà immediatamente per la messa in sicurezza».
Il sindaco Gabriele Spanghero ha fatto notare l’importanza di un’altra acquisizione per la Fondazione: l’area su cui sorge il decumano di Aratria Gallia, che era di proprietà privata. «Ora – le parole del direttore Tiussi – sarà possibile collegare l’area del Foro alle mura a zig-zag, alle Grandi Terme e al Sepolcreto, rendendo fruibile a cittadini e visitatori l’asse est-ovest di quello che diventerà un parco archeologico, da attraversare a piedi, in percorsi immersi nella storia».
La Fondazione ha annunciato che intende anche proseguire con il programma delle mostre. Nel 2019, da maggio a settembre, sarà realizzata una grande esposizione con i pezzi aquileiesi attualmente conservati al Kunsthistorisches Museum di Vienna, pezzi che gli archeologi austriaci avevano scoperto ad Aquileia e portato a Vienna prima del 1918 e che comprendono sculture e rilievi. Sarà proposta anche una mostra di giovani pittori russi mentre per l’estate è in programma una mostra fotografica itinerante di Elio Ciol. Il direttore ha ricordato che, all’interno del fondo Cal, sono in corso di sostituzione le passerelle e, a breve, si procederà al risanamento dell’edificio. Sta per essere completato anche il primo stralcio dei lavori sul fondo Cossar, dove sono stati ricostruiti i volumi di una prima parte della domus romana e dove, a breve, partiranno i lavori del secondo lotto per il completamento delle coperture e l’allestimento con supporti didattici e multimediali.
È stata, infine, illustrata la convenzione esistente tra Comune e Fondazione per la riqualificazione di via Salvemini: la Fondazione si occuperà del secondo lotto, che consentirà di ridisegnare lo spazio urbano e il percorso dal porto fluviale al Museo paleocristiano. —
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