Panificatore alla guida del Consorzio di biomedicina molecolare

Il presidente dell’Unione regionale panificatori e responsabile provinciale dell’associazione di categoria Edvino Jerian è il nuovo timoniere del Cbm. L’assemblea dei soci del Consorzio di biomedicina molecolare l’ha nominato alla presidenza della società nel corso dell’ultima riunione di venerdì scorso. Jerian infatti, oltre a essere un nome noto in città soprattutto per l’attività imprenditoriale di famiglia nel mondo della produzione e vendita di pane e affini (peraltro è anche presidente onorario della Federazione nazionale panificatori), vanta nel proprio curriculum un’importante preparazione scientifica. Non solo è laureato in Chimica delle macromolecole, ma è anche presidente in carica della Fondazione Italiana Fegato, realtà insediata nel comprensorio di Area Science Park e che ha come missione - da statuto - la ricerca scientifica nel campo delle malattie del fegato e la prestazione di servizi a beneficio di persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, economiche, sociali o familiari. Jerian vanta poi altre importanti esperienze di tipo gestionale, in Confcommercio e pure a livello comunitario a Bruxelles. Inoltre ha fatto parte del cda della Fondazione CRTrieste.
Il neo-presidente succede a Maria Cristina Pedicchio (il cda uscente ha chiuso la propria esperienza con l’approvazione del bilancio 2011, ratificata sempre nell’assemblea della settimana scorsa) al vertice del Cbm. Rimarrà in carica per quattro anni, così come gli altri due componenti appena indicati all’interno del nuovo consiglio di amministrazione, che la recente modifica dello statuto ha ridotto a tre membri sul modello degli enti di ricerca vigilati dal Miur: si tratta di Gianfranco Paulatto, già direttore generale del Consorzio, e di Gabriele Gatti, ex responsabile della pianificazione strategica all’Area di ricerca. Tutti e tre i nomi sono stati proposti dal socio di maggioranza, cioè il Consorzio per l’Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste. «Abbiamo deciso di controllare in maniera più netta e specifica il Cbm - conferma il presidente di Area, Adriano De Maio -. Una delle indicazioni principali per le nomine era quella di non scegliere alcun membro dell’attuale cda di Area. L’obiettivo da parte nostra è quello di ridefinire integralmente la strategia e i compiti del Cbm». Cbm che ha dal 2004 l’incarico di coordinare il Distretto tecnologico di biomedicina molecolare del Friuli Venezia Giulia.
«La mia esperienza alla Fondazione Italiana Fegato - sono le prime parole di Jerian da nuovo presidente del Cbm - sarà utile anche per innovare il Consorzio, che ritengo essere un istituto che è stato portato a livelli di eccellenza. Purtroppo oggi bisogna fronteggiare la difficile situazione attuale in termini di finanziamenti, problema comune a tutti gli enti di ricerca. A breve - prosegue Jerian - prenderemo contatti con i soci per individuare quali da parte loro siano le aspettative specifiche verso l’ente. Stringeremo cioè un collegamento per arrivare allo sviluppo di progetti attraverso questa compartecipazione. Per quanto mi riguarda è un incarico di prestigio e responsabilità: a proposito, incontrerò presto i dipendenti. È necessaria - conclude - una discontinuità gestionale rispetto al passato visto il momento economico generale che stiamo vivendo, posto che il lavoro svolto sin qui al Cbm è stato buono».
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