Pediatria “dimezzata”, Gorizia non ci sta

Il Punto nascita non c’è più ormai da quasi due anni. Chiuso, smantellato, perché considerato «non sicuro», perché non riusciva nemmeno lontanamente a raggiungere il tetto dei 500 parti/anno.
Ma dal luglio 2014, data della sua chiusura, anche Pediatria è diventata un «reparto dimezzato». O meglio un «non reparto», come lo definisce senza mezzi termini l’assessore comunale al Welfare Silvana Romano. Nulla contro gli operatori («In tutti i reparti svolgono il proprio lavoro con serietà e puntiglio», specifica l’esponente della giunta comunale) ma molto da ridire sul ridimensionamento del servizio che è un nervo scoperto per molti genitori goriziani.
Il reparto, è risaputo, chiude alle 18: qualsiasi cosa accada dopo questo orario ci si deve rivolgere al Pronto soccorso del San Giovanni di Dio, o al reparto di Pediatria di Monfalcone secondo i protocolli oppure a un altro ospedale regionale. Il più delle volte, ci si rivolge all’astanteria di Gorizia visto che è la più vicina. Il risultato? Bambini, magari con lievi ferite causate dalla loro esuberanza, si ritrovano in fila assieme ad anziani con la broncopolmonite o pazienti con ferite sanguinanti. «Ci sono 4.092 bambini (solo a Gorizia) e sguarnire un presidio sanitario di riferimento rappresenta un vero e proprio rischio per la salute della fascia che, per antonomasia, è la più debole», una delle tante lamentele che, periodicamente, rimbalzano sui social network.
Il Comune
va in pressing
Perché torniamo a parlarne oggi? Perché il sindaco Ettore Romoli torna alla carica. E chiede ufficialmente (e nuovamente) all’Azienda sanitaria Bassa Friulana-Isontina l’istituzione di un Pronto soccorso pediatrico, aperto 24 ore su 24. «Devono ascoltarci. Perché a chiederlo sono tanti genitori. Non sta a me indicare come organizzare il servizio ma si potrebbe, ad esempio, garantire la presenza di un pediatra direttamente in Pronto soccorso, oppure puntare a una reperibilità di un professionista. Basta dirottare le mamme a Monfalcone». Romoli va oltre. «In attesa che venga realizzato il Pronto soccorso pediatrico, sarebbe auspicabile anche che l’eventuale trasferimento dei bambini infortunati in altri nosocomi avvenisse con i mezzi dell’Azienda sanitaria».
Proposte che trovano perfettamente d’accordo l’assessore Romano. «Ricordo ancora con le mie orecchie le promesse della Regione quando disse che avrebbe potenziato il percorso nascita. Risultati? Nulla si è visto. Ci stiamo ancora leccando le ferite per la chiusura del Punto nascita».
L’azione di Ziberna
in Regione
Parallelamente, il consigliere regionale forzista Rodolfo Ziberna sta per portare la questione in Consiglio. «Nonostante le rassicurazioni della presidente Serracchiani e dell’assessore Telesca continuano i disagi ed i rischi per i bambini a causa della chiusura del Pronto Soccorso Pediatrico di Gorizia alle 18. Cosa si aspetta per intervenire?»
Il quesito viene posto da Ziberna in un’interrogazione sul tema alla presidente Serracchiani ed all’assessore Telesca. «La situazione non è certo nuova e permane, nonostante la giunta Serracchiani abbia più volte assicurato, a Gorizia, un Pronto soccorso pediatrico attivo sulle 24 ore, o comunque con un orario di servizio ben più esteso di quello attuale che va dalle 9 alle 18. In pratica i bambini possono stare male solo durante l’orario d’ufficio...».
Il consigliere regionale produce anche la testimonianza di una madre alle prese con un servizio di Pediatria “dimezzato”. «E non va certo meglio – prosegue l’esponente di Forza Italia – all’ospedale di Latisana (anch’esso “privato” recentemente del Punto Nascita come il nosocomio goriziano), dove il Pronto soccorso pediatrico osserva un orario di apertura dalle 8 alle 20: un orario - attacca il consigliere regionale d’opposizione - oggettivamente insufficiente a fronte della legittima richiesta della popolazione di Latisana di avere una copertura h24».
«Chiedo, quindi, alla giunta regionale se intenda continuare a mantenere l’orario di apertura del Pronto Soccorso Pediatrico di Gorizia dalle ore 9 alle ore 18, ritenendo che per gli utenti dell’Ospedale Fatebenefratelli sia preferibile, fuori da questo orario, rivolgersi all’ospedale San Polo di Monfalcone, dove verrebbero accolti da un solo pediatra che, contemporaneamente, deve seguire le corsie del reparto e le emergenze».
«O è forse intenzione di quest’amministrazione – conclude duramente Ziberna – continuare a rischiare la salute dei bambini in giovane e giovanissima età, ed attendere incidenti più gravi, anziché mantenere le promesse e gli impegni che loro stessi si erano assunti davanti al consiglio comunale di Gorizia ed ai molti cittadini intervenuti durante la seduta di luglio 2014?».
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