Porto San Rocco rilancia con una nuova dirigenza: più turismo, servizi e sostenibilità
Roberto e Stefano Sponza guidano il rilancio del marina di Muggia: focus su ospitalità internazionale, cicloturismo, energie rinnovabili e promozione del territorio

Porto San Rocco apre la nuova stagione puntando su sostenibilità, turismo e accoglienza con una dirigenza rinnovata. «C’è il ritorno in veste di presidente di Roberto Sponza, che vanta più di 25 anni di esperienza nell’azienda – ha annunciato l’amministratore delegato Stefano Sponza –. Per noi rappresenta un’opportunità preziosa per attingere a conoscenze storiche consolidate».
Anche Stefano Sponza è fresco di nomina come amministratore delegato: «Lo ritengo un passaggio molto significativo - commenta - sia generazionale, ho 42 anni, sia in termini di continuità aziendale, oltre a essere un segnale di fiducia della proprietà». Completano il consiglio l’avvocato Paolo Laghi e Elena Piazzoli, dirigente di Defin, società lussemburghese con il 49% delle quote di Porto San Rocco; il restante 51% è di Partimo, entrambe società della famiglia Del Vecchio.
La nuova dirigenza si confronta con un profilo cliente profondamente cambiato: «Il marina non è più solo un approdo tecnico – spiega l’ad – ma una realtà che offre un’esperienza completa, accogliendo prevalentemente armatori austriaci e tedeschi, che rappresentano il 50% della clientela, oltre a italiani». L’identikit? «Clienti esigenti ma rispettosi, attenti all’eccellenza dell’offerta e alla valorizzazione delle esperienze condivise, dal tempo in famiglia e con amici agli eventi locali». «Per rispondere a queste esigenze - dice Stefano Sponza - puntiamo su tre assi fondamentali: accoglienza professionale, sostenibilità ambientale e promozione del territorio».
Il marina si presenta con 546 posti barca per imbarcazioni da 6 a 60 metri, un hotel con spa, piscina e palestra, e servizi integrati. «I locali commerciali, soprattutto ristoranti – osserva l’ad – vivono una nuova stagione di vivacità, mentre il distributore di carburante, unico nel Golfo di Trieste, serve diportisti, mezzi pubblici e autorità marittime». Il personale garantisce assistenza costante. Sono almeno due i marinai in banchina per ogni ormeggio e un ufficio multilingue soddisfa le richieste diversificate, adattandosi sia a piccoli natanti sia a grandi yacht.
Attualmente sono ormeggiate una nave esploratrice di un cliente arabo e due maxi-yacht di circa 40 metri. Guardando al futuro sul fronte della sostenibilità è stato quasi ultimato un impianto fotovoltaico che coprirà buona parte dei consumi elettrici, mentre la collaborazione con la scuola subacquea Scuba Tortuga viene garantita la pulizia regolare dei fondali.
«Sono in valutazione nuovi pontili per rispondere alla crescente domanda di ormeggi per imbarcazioni fino a 15 metri, segmento in forte crescita nel Nord Adriatico», racconta Stefano Sponza. Anche l’hotel è stato rivisto: «Abbiamo rinnovato spazi comuni e camere, ci siamo adeguati alle nuove normative sull’analisi dell’acqua, rinnovando gli impianti già aggiornati cinque anni fa».
L’integrazione con la rete Fvg Marinas e Promoturismo Fvg rafforza la posizione di Porto San Rocco come hub turistico strategico. «L’obiettivo – spiega l’ad – è promuovere non solo un ormeggio sicuro, ma un’esperienza di vacanza completa che valorizzi la costa triestina, il patrimonio artistico della città, il Carso e l’enogastronomia».
In quest’ottica, è stato consolidata e ampliata la rete di fornitori locali. «Guardiamo con attenzione al cicloturismo, in forte crescita: il parco bici conta 40 unità classiche, abbiamo inserito un punto noleggio eBike diventando punto di partenza e arrivo per tour operator che organizzano percorsi ciclabili in Slovenia e Croazia».
Tra le attività c’è la scuola vela dello Yacht Club Porto San Rocco, diretta da Marina Senni. «È un’attività in espansione – spiega il presidente Roberto Sponza – pensata soprattutto per avvicinare i più piccoli al mare e alla navigazione, vissuta come un centro estivo».
Riproduzione riservata © Il Piccolo