Non solo piscina: così la Bianchi dopo 20 anni diventa un rifugio nel Bomba Day
Riferimento sportivo internazionale, l’impianto di largo Irneri al mattino ospiterà gli sfollati

Venti anni fa la piscina Bruno Bianchi apriva le sue porte, diventando uno dei simboli sportivi e sociali di Trieste. L’anniversario è stato celebrato con un evento che ha riunito atleti, istituzioni e cittadini. Sabato 18 ottobre, invece, la stessa struttura diventerà punto di accoglienza per chi vive nel perimetro del “Bomba day”: dalle 6.30, chi dovrà lasciare la propria casa potrà trovare ospitalità proprio alla Bianchi, confermando così la sua vocazione pubblica e inclusiva.
A introdurre la cerimonia è stato Franco Del Campo, presidente della Fin Plus, che ha ricordato come la piscina sia diventata un modello di gestione e partecipazione. «Il segreto è la manutenzione e l’impegno personale di chi la vive ogni giorno. Tutti i collaboratori la sentono come qualcosa di proprio». Con ironia e lucidità Del Campo ha poi ripercorso la nascita dell’impianto, progettato da Alessandro Mendini, indicando anche che la Bianchi registra oltre 180 mila presenze l’anno e ospita scuole, società sportive, forze dell’ordine e centinaia di eventi tra nuoto, tuffi e pallanuoto.
«Ero sindaco da pochi giorni – ha ricordato Roberto Dipiazza – e avevo in mente di abbattere la piscina sulle Rive, quando conobbi Franco Del Campo, che mi convinse a ripensare il progetto della nuova piscina. Da quel confronto nacque, pochi anni dopo, questo splendido impianto». Ringraziando Del Campo, il sindaco ha poi aggiunto: «Ha avuto il coraggio di avvicinarmi e di creare quella che oggi è una delle strutture più belle e di altissimo livello d’Europa. Ogni volta che vengo qui provo una grande emozione, perché ho seguito passo dopo passo la costruzione di questo impianto».
All’incontro per celebrare i vent’anni dell’impianto di largo Irneri erano presenti anche il segretario generale della Fin Antonello Panza, il presidente regionale Fin Sergio Pasquali e l’assessore allo sport Elisa Lodi. «Celebriamo un’eccellenza sportiva e sociale per la città e la regione», ha detto l’assessore, che poi ha proseguito: «La piscina Bianchi è un impianto vivo, inclusivo, capace di accogliere atleti, bambini, adulti, “senior” e persone con disabilità. Dietro questa vitalità ci sono professionisti e volontari che ogni giorno garantiscono apertura, efficienza e passione. È un vanto per Trieste».
Al termine dell’incontro, nell’atrio della piscina, si è svolta una breve ma significativa cerimonia durante la quale è stato scoperto un pannello celebrativo 2005-2025 che nella parte bassa accoglie un QrCode. Promosso dall’assessore Lodi in collaborazione con gli Azzurri d’Italia permette di consultare l’elenco completo degli atleti azzurri e olimpici di Trieste. Per ragioni storiche e in memoria condivisa, la lista include anche gli atleti originari dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.
Venti anni dopo l’inaugurazione, la piscina Bruno Bianchi continua a essere un presidio di sport e cultura, un luogo dove si allenano i campioni e si incontrano le generazioni. «Trieste è una città di mare – ha ricordato Del Campo – ma qui non si viene per la balneazione, si viene a nuotare». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo