Più quantità che qualità ma ci sono tutti i più noti

Sono 172 gli artisti partecipanti, con la presenza di tutti i più noti, a differenza di altre regioni che invece si sono negate a questa kermesse

Silvano Trieste 28/06/2011 Magazzino 26, Primi Allestimenti, i container che delimitano l' area di accesso
Silvano Trieste 28/06/2011 Magazzino 26, Primi Allestimenti, i container che delimitano l' area di accesso

TRIESTE. A pochi giorni dall’inaugurazione il terzo piano del Magazzino 26 è un grandioso cantiere di allestimento delle opere già approdate, circa tre quarti, con artisti che lavorano, protestano, cercano il loro spazio. Nonostante mille difficoltà, controversie, dissensi, mancanza di finanziamenti, sembra che l’impossibile accada.

Se a Vittorio Sgarbi, curatore del Padiglione Italia alla 54° Biennale di Venezia e della Biennale diffusa nelle regioni interessa più la quantità che la qualità, come ha affermato, in Porto Vecchio ha ottenuto ciò che voleva. Sono 172 gli artisti partecipanti, con la presenza di tutti i più noti, a differenza di altre regioni che invece si sono negate a questa kermesse. Duplice forse la ragione di questo atteggiamento: la nostra marginalità rispetto al cuore del paese dove accadono gli eventi d’arte contemporanea e di conseguenza le rare occasioni per i nostri artisti di parteciparvi; in secondo luogo l’attrazione dell’eccezionale contenitore, questo Magazzino 26 restaurato che offre enormi rigorosi spazi ben costruiti con pareti di splendida pietra grezza, luogo ideale per far esplodere la migliore creatività.

Ma vediamo cosa possiamo cogliere al momento. All’ingresso, sulla strada, Nane Zavagno ha eretto una scultura di rete d’acciaio e ferro, trasparente, alta 6 metri. Al terzo piano il panorama è dei più eterogenei: un abito gigantesco di Lucia Flego che sarà investito da un video, due gigantografie in b/n, di forte impatto visivo, di Annibel Cunoldi, che specularmente ritraggono le gru che una volta si trovavano qui lungo le banchine. E una spettacolare fascia di carta lunga molti metri di Rossana Longo con una centauromachia in sanguigna ci fa precipitare nell’arte di molti secoli fa, e più in là, al contrario, un mondo lieve e fluttuante fatto di esili strutture aleggianti nell’aria (abiti d’acqua) di Giuliana Balbi parlano in maniera tutta attuale di contaminazioni linguistiche. Altri artisti stanno completando complesse installazioni, mentre foto e pitture, spesso di dimensioni gigantesche, sono già fissate alle pareti. E si accendono nel buio le luci dei video con i loro racconti mobili...

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