«Pneumologia trasloca a Monfalcone»

L’ha comunicato il sindaco in aula: «Gorizia rischia di perdere anche gli uffici dell’Ass»
Bumbaca Gorizia 25_01_2016 Consiglio Comunale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 25_01_2016 Consiglio Comunale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

L'ospedale di Gorizia perde Pneumologia, che trasloca a Monfalcone. L'ennesima brutta notizia per la sanità goriziana è arrivata ieri sera in Consiglio comunale, direttamente dalle parole del sindaco Ettore Romoli. «Da quanto ho saputo Pneumologia passa da Gorizia a Monfalcone – ha detto il primo cittadino, rispondendo al consigliere di Sel Livio Bianchini che l'aveva appena imbeccato sul tema della sanità -, e al San Polo finiranno anche tutti i macchinari e gli strumenti che la Fondazione Carigo aveva donato al reparto del San Giovanni di Dio». Romoli ha anche detto che pure gli uffici amministrativi dell'Azienda sanitaria potrebbero traslocare a Palmanova. «Tanto che a questo punto il rischio è che a Gorizia resti solo la targa della direzione, e poco più», ha ironizzato amaro il sindaco Romoli. «Abbiamo questa disgrazia del doppio ospedale, che ci è piovuta addosso – ha spiegato -, ma sarebbe ora che si definisse una volta per tutte quali sono le competenze di una struttura e quali quelle dell'altra, senza strapparci un po' alla volta questo o quel servizio. La sensazione però è che a chi decide non importi nulla delle nostre manifestazioni di contrarietà. Un caso emblematico è quello de La Salute di Lucinico, dove il centro prelievi è bloccato da sei mesi. Sembrava essere stata trovata una soluzione, ma assolutamente cervellotica e insostenibile per l'utenza: ne ho parlato con il direttore Pilati, ma siamo ancora in attesa di una risposta». Anche alla luce di queste novità il consigliere Bianchini ha ribadito come, a suo dire, «sia necessaria un'azione forte e trasversale, perché è ora di finirla di farsi prendere in giro», ha tuonato. Bianchini ha ricordato una vicenda che lo riguarda (assieme ad un'altra quindicina di pazienti): operato di cataratta a novembre 2015, gli è stata fissata la visita di controllo a giugno 2016, a sette mesi di distanza. «Quando invece mi era stato detto che l'avrei dovuta sostenere entro una quarantina di giorni dall'intervento – ha raccontato Bianchini -. I cittadini sono come delle palline, che girano a vuoto, questa è la verità. E io sono convinto che le cose siano destinate solamente a peggiorare quando verranno aperti i Centri di accoglienza primaria a Cormons e Grado».

Marco Bisiach

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