Prevenzione per strada e a scuola

Da “Overnight” ad “Afrodite” le azioni per informare e contrastare i pericoli
Foto Bruni 23.03.2015 Ospedale Burlo Garofolo
Foto Bruni 23.03.2015 Ospedale Burlo Garofolo

Da “Overnight” ad “Afrodite”, passando per l’educativa di strada. Le iniziative per far fronte al consumo di sostanze e alcol, così diffusi nel mondo giovanile, non mancano. Overnight, in particolare, nasce nel 2006 con un accordo tra l’Azienda sanitaria e la Provincia di Trieste. «I ragazzi ci dicevano che noi adulti parlavamo molto degli incidenti e delle stragi del sabato sera - ricorda la direttrice del Dipartimento delle dipendenze Roberta Balestra - ma che non facevamo nulla di concreto per contrastare ciò. All’epoca c’era Sistiana al centro della scena. E noi, provocati da questa sollecitazione, avevamo deciso di partire con questo progetto, al quale ha poi preso parte pure il Comune. Abbiamo messo in piedi un’équipe che andava nei locali ma, soprattutto, c’è stata la possibilità di sperimentare i bus navetta con gli educatori a bordo. Si trattava di un intervento di “riduzione dei rischi”, perché i ragazzi sarebbero comunque andati a divertirsi là. Il fenomeno c’era».

Ora il divertimento si è spostato in centro e il progetto si è regolato di conseguenza con banchetti lungo le vie della “movida” serale nei weekend estivi. E i buoni taxi, in modo che i giovani possano continuare a disporre di mezzi sicuri per tornare a casa senza pericolo. Gli operatori saranno presenti nei prossimi giorni a Muggia, per il carnevale, fianco a fianco con il 118 e il personale dei distretti. «Diamo informazioni sulle sostanze - spiega Balestra -, misuriamo il tasso alcolico e se qualcuno sta male interveniamo. Se c’è da accompagnare qualche ragazzo a casa, lo fai. Anche qui è un lavoro sul campo di riduzione del rischio».

Fronte aperto pure nelle scuole superiori, con “Afrodite”, l’attività di prevenzione. «Sono percorsi di prevenzione della salute - sottolinea la direttrice del dipartimento - con interventi di “peer education”, che significa formare gli adolescenti a essere a loro volta portatori di conoscenze e informazioni, capaci di aiutare i coetanei».

È attivo anche “Contatto”, con un sito e un numero ad hoc (rispettivamente www.contatto.me e 800510510) messi a disposizione dall’Asuits, dal Comune e da Televita, per dare risposte immediate ai giovani su stati d’ansia, uso di alcol e sostanze, autolesionismo e disturbi alimentari ad esempio.

Proseguono pure i progetti di servizio civile solidale, con la partecipazione dei ragazzi ai servizi sanitari e l’alternanza scuola-lavoro, oltre ai consultori per le problematiche legate alla sfera della sessualità e dell’affettività. «Ci sono iniziative di prevenzione e di interventi sul campo - precisa Balestra - che ci permettono di conoscere di più il mondo degli adolescenti e di rispondere ai loro bisogni. Per quanto riguarda la fase terapeutica, ricordo anche i protocolli con la Neuropsichiatria del Burlo, il Pronto soccorso e i distretti. Trieste dispone di servizi importanti che altrove non si trovano». (g.s.)

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