Prorogata la cassa integrazione di 6 mesi per i 25 lavoratori del Mercatone Uno

Tiziana Carpinelli
Sono svariate, e molto convenienti, le misure e i bonus che lo Stato ha messo in campo a sostegno del reddito dei lavoratori e delle famiglie, altresì delle imprese, con il maxi provvedimento finanziario contro la crisi del coronavirus. Ma nelle pieghe del Decreto rilancio – 54,9 miliardi di euro per l’inizio della ripartenza economica dell’Italia – c’è anche una boccata d’ossigeno della durata di sei mesi, sotto forma di proroga della cassa integrazione, per i venticinque lavoratori che un anno fa, un venerdì di fine maggio, nello spazio di una nottata, avevano appreso via chat, del loro gruppo WhatsApp, dei 55 punti vendita del Mercatone Uno chiusi da un giorno all’altro, tra cui in Friuli Venezia Giulia quello di via Colombo a Monfalcone e un altro a Sacile. Serrande abbassate d’un colpo con i frigoriferi, le cucine economiche e i sofà ancora tutti imballati nei magazzini e da consegnare. Uno choc.
Ebbene, all’articolo 51 del Decreto rilancio, la scialuppa di salvataggio: altri sei mesi di amministrazione straordinaria per l’ex Mercatone Uno. Il mandato dei commissari sarebbe infatti scaduto oggi e con quello pure la cassa integrazione straordinaria. Chiaramente la subentrata emergenza coronavirus aveva determinato ricadute sulle trattative in corso con i potenziali investitori, sospese dal lockdown. La proroga del mandato dei commissari offre ancora una prospettiva a chi è rimasto senza lavoro, poiché prolunga di pari passo gli ammortizzatori sociali, nonché la possibilità di dare continuità alle operazioni di ricerca di acquirenti e di cessione dei punti vendita.
Nel Decreto rilancio, appunto all’articolo 51, si legge che si «intendono estendere anche all’amministrazione straordinaria le misure previste per il concordato preventivo e gli accordi di ristrutturazione, al fine di salvaguardare tutte quelle procedure che avevano concrete probabilità di successo prima dello scoppio della crisi epidemica». La proroga della cassa si estenderà fino al 23 novembre. Una buona notizia per i venticinque lavoratori di Monfalcone, come ha potuto accertare con i diretti interessati l’assessore ai Rapporti con il mondo produttivo Antonio Garritani, i quali stanno «ancora a aspettando gli arretrati della cassa per chi ha avuto riduzioni di orario: i sindacati stanno sollecitando».
I lavoratori dell’ex catena di arredamento erano in cassa integrazione straordinaria a zero ore fino a oggi, data prevista di cessazione del programma di esercizio di impresa avanzata dai tre commissari del fu colosso imolese, fondato nel 1975 dall’imprenditore Romano Cenni (scomparso a 84 anni nel marzo 2017), ovvero Giuseppe Farchione, Luca Gratteri e Antonio Cattaneo, nominati un anno fa dopo l’ultimo crac di Mercatone Uno. —
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